REDAZIONE LA SPEZIA

Morti e disastri senza colpevoli. "In archivio l’alluvione del 2011"

Il pm presenta l’istanza al gip dopo la perizia. "Evento eccezionale"

L'alluvione del 2011 a Monterosso (foto Frascatore)

La Spezia, 20 novembre 2018 - «L’alluvione del 25 ottobre 2011 ha avuto un carattere abnorme. E’ stato un evento eccezionale, con la conseguente impossibilità per chicchessia tanto di prevederlo e prevenirlo quanto di disporre opere idonee a limitarne le dimensioni e gli esiti catastrofici». Il pm Maurizio Caporuscio rilancia così il suo convincimento: non ci sono elementi per sottoporre a processo gli indagati. Lo fa alla luce della perizia disposta dal gip Mario De Bellis in accoglimento dell’opposizione (presentata dall’avvocato Paolo Lunghi, a tutela di un commerciante di Vernazza, cui si erano associati i legali delle altre parte offese, gli avvocati Gabriele Dallara, Sergio Romanelli, Tania Piccini e Andrea Martinelli) all’iniziale richiesta di archiviazione A questo punto, salvo colpi di scena, il destino del procedimento giudiziario pare segnato: il fascicolo sarà archiviato. Materia - tra rilievi, grafici e deduzioni - di sicuro interesse per i Comuni alluvionati, che hanno pianto vittime umane e sono stati teatro di disastri materiali. Ma nessun vaglio da parte del Tribunale.

Nessun responsabile, dunque, per gli 11 morti e i disastri provocati dalla bomba d’acqua che seminò lutti e devastazione a Vernazza, Monterosso, Borghetto, Brugnato, Ameglia. Possono tirare un sospiro di sollievo gli indagati: il sindaco di Vernazza Vincenzo Resasco, gli ex primi cittadini di Monterosso, Borghetto Vara e Brugnato, Angelo Betta, Fabio Vincenzi, Claudio Galante e l’ex assessore alla protezione civile del Comune di Brugnao Ottavio Moscatelli, tirato in ballo successivamente; con loro i tecnici della Provincia Gianni Benvenuto e Paolo Cassinelli, e quelli dei comuni alluvionati: Paolo Boicelli, Marina Ajtano, Giovanni Callo e Angelo Ferrarini.

I ragionamenti del pm sono in linea con le conclusioni dei periti: nessuna responsabilità personale, anche se, in relazione alla localizzazione del parcheggio di Vernazza travolto dall’onda di piena, gli stessi tecnici avevano sollevato dubbi: un errore farlo lì anche se adeguatamente progettato. Ma ciò non implica responsabilità penale. «L’intensità dell’evento alluvionale è stata tale da rendere trascurabile il peso di eventuali concause legate allo stato di manutenzione del reticolo idrografico: in particolare si può affermare che le lave torrentizie che hanno colpito in particolare Monterosso e Vernazza, non avrebbero trovato spazio per defluire negli alvei nemmeno in assenza dei restringimenti operati dai ponti e le tombinature», avevano scritto gli esperti. Insomma: piani di bacino adeguati, al pari del piano di Protezione civile.

La perizia disposta dal gip si era conclusa, in pratica, negli stessi termini con i quali si concluse quella della pubblica accusa. E il pm Caporuscio ha deciso di conseguenza, depositando nei giorni scorsi la richiesta di archiviazione, notificata ieri ai legali degli indagati, gli avvocati: Gabriele Costantini, Silvia Sossi, Andrea Corradino, Angelo Paone, Marco Evangelista, Gino Ambrosini, Gabriele Dallara, Daniele Caprara, Riccardo Balatri. Costo della perizia, 20mila euro.

Corrado Ricci