Diluvio di multe sulle strade Autovelox e Ztl, un incubo Ecco quando fare ricorso

Le contravvenzioni vanno notificate entro 90 giorni altrimenti sono impugnabili. Aduc: "Spesso errori e ritardi. Possibile rivolgersi a prefetto e giudice di pace".

Accesso vietato alla Ztl, eccesso di velocità rilevato dall’Autovelox e violazione delle corsie preferenziali. Sono queste le tre infrazioni per le quali più frequentemente il cittadino si vede arrivare a casa le multe ‘seriali’. Notificate con notevole ritardo, il trasgressore si rende conto che sta violando il Codice della strada solo quando arriva la prima multa, due o anche tre mesi dopo la prima infrazione. "E’ una strategia da parte dei Comuni per fare cassa. Basti pensare che nel bilancio preventivo del comune di Firenze, su un totale di 180 milioni di introiti, quelli che riguardano le multe sono ben 90 milioni", dichiara Vincenzo Donvito, presidente di Aduc. "Tante persone si rivolgono a noi disperate, perché hanno preso sanzioni che, sommate, pesano per migliaia di euro. Tra questi, un commerciante del centro storico fiorentino che ha accumulato 40mila euro perché si era dimenticato di rinnovare il permesso per l’accesso alla Ztl".

"Sono multe notificate generalmente nei termini di legge, cioè entro 90 giorni da quando è stata commessa l’infrazione: se fossero state notificate subito – sottolinea Donvito – l’automobilista non avrebbe continuato a commettere l’errore".

Cosa fare in questo caso? "La prima cosa è non pagare le multe, altrimenti non è possibile fare ricorso. Poi – spiega Donvito – il cittadino può impugnarle ricorrendo al giudice di pace. Per importi fino a 5mila euro è possibile fare ricorso anche da soli, senza legale". Nel caso in particolare delle multe seriali per autovelox o per corsie preferenziali notificate in ritardo, il giudice, fa presente il presidente di Aduc, ha dato sempre ragione al cittadino, che deve pagare solo la sanzione più vecchia e le spese di notifica delle altre, mentre i verbali successivi vengono annullati.

"Il ricorso al prefetto – spiega ancora Donvito – si fa invece solo se c’è un esplicito e manifesto errore dell’amministrazione, cioè quando non ci sono dubbi di interpretazione". Un esempio? Quando una multa è notificata a casa dopo i 90 giorni, previsti per legge, da quando è stata commessa l’infrazione". C’è comunque una regola d’oro: "Quando si trova in cassetta un avviso di andare alle Poste a ritirare una raccomandata, bisogna andare subito – sottolinea Donvito – perché le raccomandate non ritirate valgono come notificate dopo dieci giorni da quando è arrivato l’avviso a casa". Non solo, "ma se si ha una partita Iva, i Comuni inviano le multe via Pec e dunque è bene controllare la posta certificata ogni giorno". "I problemi – conclude Aduc - si affrontano subito, senza rinviare, perché altrimenti, per esempio nel caso delle sanzioni amministrative, non si può più fare ricorso. Quello al giudice di pace va infatti presentato entro 30 giorni dalla notifica della multa e nel caso delle multe ‘seriali’ si prende come riferimento la prima arrivata".

Monica Pieraccini