REDAZIONE LA SPEZIA

Dichiara il falso per il reddito Manca l’interprete ed è assolta

Il giudice ha riconosciuto la buona fede di una cinese di 55 anni che si era rivolta al caf

Era accusata di aver dichiarato il falso per ottenere indebitamente il reddito di cittadinanza. Protagonista una donna cinese di 55 anni residente alla Spezia, che è stata assolta dal giudice Marinella Acerbi perché, pur non avendo diritto a percepire il reddito, non ha agito con dolo. Ha fatto centro la tesi difensiva sostenuta dal suo avvocato di fiducia Davide Bonanni. Il legale ha dimostrato che la sua cliente si era avvalsa di un caf che non aveva utilizzato un interprete, generando in lei confusione. Non a caso, anche durante il processo la cinese è stata sentita sempre con l’ausilio dell’interprete. I fatti risalgono al febbraio 2019, quando la donna aveva fatto richiesta del reddito di cittadinanza, sottoscrivendo nella dichiarazione sostitutiva unica per il calcolo dell’Isee, di essere l’unica componente del proprio nucleo familiare. Aveva però omesso di indicare il suo convivente, rendendo false dichiarazioni come accertato dalla guardia di finanza nel dicembre 2019. Ha infatti conseguito indebitamente il reddito di cittadinanza nei mesi di aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre 2019. E il pubblico ministero Monica Burani l’aveva rinviata a giudizio per aver contravvenuto al decreto legge n°4 del 28 gennaio 2019, con persona offesa l’Inps della Spezia. La realtà processuale ha stabilito però che la donna non aveva capito che avrebbe dovuto indicare anche il convivente, pertanto è stata assolta. Dovrà comunque restituire il reddito di cittadinanza percepito indebitamente per gli otto mesi. Ma questa è un’altra storia.

Massimo Benedetti