
La crisi ha colpito duro e lo storico ristorante non si è rialzato. Dall’emergenza sanitaria e dalle successive restrizioni sanitarie obbligatorie non ne uscirà Ilario Giovanelli che per questo chiuderà il ristorante dei Pini di Castelnuovo Magra aperto nel 1964 dai genitori e poi gestito insieme alla moglie Daniela. Un pezzo di storia non soltanto della gastronomia tipica del luogo ma un punto di riferimento anche per la frazione di Palvotrisia di cui Ilario è stato presidente del comitato dei residenti. Ma dopo la chiusura forzata di marzo, la mancata organizzazione della primavera e un’estate incerta la famiglia Giovanelli ha alzato bandiera bianca, tra dispiacere e forte amarezza. "E’ una grande delusione - spiega lo chef Ilario - ma purtroppo il nostro settore deve fare conti con troppi fattori. Il mondo della somministrazione di alimenti da anni si trova a fronteggiare mille difficoltà, aggiungiamoci anche la burocrazia che ha dato il colpo di grazia alle imprese famigliari come la mia".
Lo stop di marzo ha fatto saltare tutte le prenotazioni e iniziative che il ristorante ai piedi della colline del sole organizzava da anni. Cerimonie, feste, presentazioni, serate a tema e tante altre soluzioni che rappresentavano l’inizio del lavoro dopo l’inverno. E quando è arrivata la possibilità di ripartire i conti non sono tornati. "Ci siamo resi conto - continua - che ridurre i posti, provvedere alla sanificazione costante e il distanziamento dei tavoli sarebbe stato un grosso problema. Ma oltre alla spesa è il futuro che ci lascia perplessi. Siamo rimasti io e Daniela e progettare il domani in questo clima di incertezza e se vogliamo anche paura ci ha fatto arrivare alla decisione di chiudere". Il ristorante dei Pini rappresenta la storia castelnovese e questo accresce la delusione e il rammarico. "Dico soltanto - continua - che noi ci siamo sempre stati, anche come punti di riferimento per la frazione. Tanti possono confermare che il sottoscritto non ha mai detto no e se c’era bisogno ero pronto anche a ripulire le strade durante le alluvioni. Sono stato presidente del comitato di frazione e conosco benissimo le problematiche della zona per cui non ho svolto soltanto il ruolo di imprenditore nella ristorazione".
Il futuro? "Ho sempre scherzato su questa ipotesi - conclude Ilario Giovanelli - dicendo che sono nato tra le pentole e finirò con le padelle. Adesso sono qui e posso soltanto dire che so fare il cuoco perchè da 52 anni svolgo questo mestiere con amore e quindi sono a disposizione se qualcuno volesse utilizzare la mia esperienza e i miei consigli".
Massimo Merluzzi