Denuncia il superiore per le palpate e i baci

La Procura contesta l’abuso di autorità a un sottufficiale. L’uomo è stato indagato per violenza sessuale

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Il fatto risale al 20 luglio. Teatro dell’accaduto fu una nave grigia della Marina Militare. La vicenda agli atti è scabrosa: un’aggressione a sfondo sessuale. In questi termini l’ha rappresenta una marinaia di 21 anni (volontaria in ferma prefissata) ad un ufficiale donna raccontandole delle avances messe in atto da un superiore diretto, un secondo capo scelto di 42 anni. "Mi ha fatto entrare nel suo ufficio; ha chiuso il locale a chiave e mi ha invitato a sedermi sulle sue gambe; mi ha palpato, mi ha cinto i fianchi con le mani avvicinando il suo volto a mio per baciarmi, ricercando la bocca. Io l’ho respinto". Questa, sostanzialmente, la ricostruzione effettuata e finita nel capo di imputazione formalizzato dal pm Alessandra Conforti che ha ricevuto la denuncia del comandante della nave. E’ stato quest’ultimo, infatti, a sollecitare l’apertura di un fascicolo. E’ successo dopo un passaparola: quello fra la parte lesa e a una sua superiora e tra quest’ultima e l’autorità apicale dell’unità. Due le azioni intraprese dal comandante: la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale della Spezia per competenza territoriale in ordine all’ipotesi di reato e la denuncia alla Procura presso il Tribunale militare di Verona per l’indagine parallela ai fini disciplinari. Intanto indagato e parte offesa sono stati destinati ad altri incarichi. Se mai torneranno ad incrociare gli sguardi sarà per motivi processuali. La prima occasione è data dall’incidente probatorio per cristallizzare la narrazione della marinaia. E’ in programma a gennaio nell’aula protetta del Tribunale per l’audizione della parte offesa. L’indagato, difeso dall’avvocato Pasquale Iodice, ha facoltà di presentarsi.

Corrado Ricci