REDAZIONE LA SPEZIA

Decolla il Polo subacqueo Due milioni... per iniziare

Il finanziamento per l’istituzione inserito all’ultimo tuffo nella legge di bilancio. La sede sarà realizzata nell’attuale Centro di supporto e sperimentazione navale

All’ultimo tuffo, nell’ambito della full immersion notturna per l’affinamento della Legge di Bilancio, è spuntato il finanziamento destinato a dare gambe al Polo nazionale della Subacquea alla Spezia: due milioni di euro all’anno, a partire dal 2023, per realizzare la location - nell’ambito del complesso del Centro di supporto e sperimentazione navale - e strutturare le relazioni integrate tra Marina Militare e industria privata. Obiettivo: rafforzare ricerca e innovazione nel dominio sottomarino e per mettere quest’ultimo in sicurezza al fine di favorire anche le opportunità industriali ed economiche. La svolta è stata innescata da un emendamento alla Manovra. L’attesa è ora per il decreto istitutivo a firma del ministro della Difesa Guido Crosetto previo "concerto" dei ministri delle Imprese e del Made in Italy e dell’Università e della ricerca. Dal ministro intanto arriva il Tweet in cui esprime "grande soddisfazione" per la creazione del polo e traccia la rotta: "Sarà un Centro di eccellenza...". Ancor prima che un progetto, è una certificazione della realtà: La Spezia ’capitale’ della subacquea. L’ancoraggio poggia su solide basi, quelle dello scacchiere militare e industriale del golfo, tra ’mission’ del Comsubin, produzioni di sommergibili a Fincantieri, centri di ricerca con e senza stellette, Cmre, Cnes e la storia che ha portato ad ognuna di queste realtà, imperniata sulle sperimentazioni di cui il nostro mare fu teatro dalla fine dell’Ottocento, come racconta la Sala storica della subacquea realizzata un anno fa nel complesso del Varignano. L’atto propulsivo risale al 30 settembre del 2019. Quel giorno, promosso dal Segretariato della Difesa, si svolse il seminario sulle capacità delle aziende della subacquea in campo nazionale coinvolgendo: lo Stato Maggiore della Marina, con un intervento di apertura dedicato alla prossima generazione di sistemi subacquei unmanned underwater vehicles di interesse in ambito operativo; Aiad, chiamata a svolgere il ruolo di collante del mondo industriale coinvolto; piccole e medie Imprese e major del settore underwater; enti di ricerca e università coinvolte in progetti di sviluppo di sistemi underwater anche in ambito civile in relazione alle potenzialità duali. Erano presenti anche rappresentanti di Fincantieri, Saipem, Drass, C.a.b.i. Cattaneo, Rina, Leonardo, Engineering, Gaymarine, Gem Elettronica, Carbon Dream e Fib-Faam, oltre a Università di Firenze e Centro Isme. Poi, un anno fa, la commissione Difesa della Camera aveva approvato una risoluzione finalizzata ad impegnare il Governo alla costituzione del polo.

Ora arriva il finanziamento di 2 milioni di euro per passare dai propositi alla concretezza. "Il Polo Nazionale della Subacquea - dice il sottosegretario Matteo Perego di Cremnago (Forza Italia), con delega alla Marina – permetterà di valorizzare, implementare e promuovere le potenzialità e la competitività del nostro Paese nel campo dell’underwater; e, oltre a ciò, a istituire un tavolo tecnico di coordinamento interministeriale permanente allo scopo di favorire l’attività di ricerca e sviluppo, il supporto operativo alla difesa, la creazione di un modello economico di sviluppo del settore, la creazione e il consolidamento di una rete permanente di collaborazione tra le realtà coinvolte".

Corrado Ricci