"Nessun danno erariale per le navi". La Corte dei conti assolve De Giorgi

La procura contestava un surplus di costi per oltre 15 milioni

L’ammiraglio Giuseppe De Giorgi è stato assolto dalla Corte dei conti

L’ammiraglio Giuseppe De Giorgi è stato assolto dalla Corte dei conti

Roma, 11 gennaio 2019 -  Capricci? No, soluzioni intelligenti dal costo compatibile con le esigenze colte, rappresentate alla Fincantieri e risolte. L’ammiraglio Giuseppe De Giorgi supera indenne (dopo il caso Tempra Rossa) anche la seconda tempesta giudiziaria che si era abbattuta su di lui a fine carriera, dopo 45 anni di servizio in Marina, gli ultimi di quali, dal 2013 al 2016, alla guida della Forza Armata

La sezione giurisdizionale per il Lazio della Corte dei conti lo ha assolto dall’accusa di danno erariale – contabilizzato al centesimo dalla procura contabile in 15.484.051 euro – per il surplus di costi sostenuti in relazione a modifiche costruttive della prima fregata europea multi missione Bergamini realizzata negli stabilimenti Fincantieri di Riva Trigoso e del Muggiano (consegnata alla Marina nel luglio 2012) e in quelle successive. Le modifiche si erano tradotte in maggiori comfort per le mense e i quadrati ufficiali, sottufficiali ed equipaggio nonché ai camerini dell’ammiraglio e del comandante, con approntamento anche di una “sea cabin”.

«Dagli atti risulta che la condotta del convenuto - si legge nella sentenza - è stata improntata alla ricerca di soluzioni che rendessero più efficienti le unità navali in consegna ad esclusivo vantaggio della Marina Militare, escludendosi il configurarsi di un dolo eventuale. Né appaiono rinvenibili indici atti a sostenere l’eventuale accertamento della colpa grave, essendo le decisioni del convenuto state assunte nel rispetto delle procedure legislativamente previste e finalizzate, altresì, a perseguire in concreto anche le alternative meno onerose per la realizzazione dei suddetti interventi modificativi». La sentenza si ancora alle testimonianze di comandanti delle unità che hanno toccato con mano i benefici del restyling e anche dell’ammiraglio Giampaolo Di Paola, Ministro della Difesa dal 2011 al 2013; il verdetto si risolve anche in un siluro alla commissione interna della Marina, insediata dopo gli affondi mediatici dell’aprile 2016 a epilogo della carriera, che non mise in condizione De Giorgi di controdedurre ai rilievi.

In parallelo all’assoluzione, il giudici hanno disposto, la revoca del sequestro preventivo disposto lo scorso anno su quattro immobili di proprietà dell’ammiraglio in pensione (uno all’Argentario, uno a Carpi e due a Padova), una Land Rover, una moto Bmw, i conti bancari a lui intestati e il suo trattamento di fine servizio dell’Inps. Intanto De Giorgi, tornato nella disponibilità dei beni, ieri l’ammiraglio ha trascorso la giornata a ricevere centinaia di telefonate e messaggi di felicitazioni.

Soddisfatto? «Ovviamente – questa la risposta dell’ammiraglio Giuseppe De Giorgi – anche se ero sereno sulla conclusione della vicenda; la Corte dei Conti ha riconosciuto che le mie decisioni in relazione alle modifiche degli spazi di vita a disposizione degli equipaggi sono state corrette e che lungi dall’arrecare un danno erariale hanno migliorato le condizioni di vita del personale e l’efficacia operativa delle navi. Ho dedicato i miei 45 anni di servizio al bene della Marina Militare e del suo personale…»

Corrado Ricci