REDAZIONE LA SPEZIA

Dalla pesca al rito della salagione Un revival in salsa di acciughe con Dragun e Grandi & Fanti

Stasera al molo dei Pescatori di Monterosso viaggio tra l’arte marinara, il dialetto e le storie locali .

Dalla pesca al rito della salagione Un revival in salsa di acciughe con Dragun e Grandi & Fanti

Il mito delle acciughe di Monterosso vive nell’immaginario collettivo e questa sera riaffiorerà col suo portato di storia da tramandare. Sì, i pescatori locali che partivano una volta dalla perla delle Cinque Terre per catturare col favore delle tenebre il pesce azzurro, complici i lacci e lacciuoli posti dal Parco nazionale delle Cinque Terre, hanno spento le lampare e tirato i temi in barca; i resistenti, con base alla Spezia, vanno a pescare al largo e vengono premiati dal mare. A Monterosso le ragioni dell’ambiente hanno prevalso su quelle della cultura identitaria che faceva delle acciughe il prodotto a chilometro zero per eccellenza, dalla pesca a poche centinaia di metri dalla costa alla salagione nelle cantine dopo lo sbarco sul molo.

Questa sera un revival con presenze importanti: l’equipaggio del Dragun di Camogli con la barca bandiera della cittadina ligure e la band Grandi & Fanti di Riomaggiore (nella foto). I primi per presentare, alle 21, al molo dei pescatori, con video e interventi, la missione che, meteo permettendo, sarà svolta nel mare dell’isola di Gorgona per rievocare la campagna ottocentesca dei 100 giorni (quelli che separavano la partenza e l’arrivo a Camogli dei leudi a pesca di acciughe nel mare dell’arcipelago toscano) e per celebrare il santuario dei cetacei (in continuità con la missione 2021-2022 Bordeaux a Marsiglia). I secondi per un viaggio musicale nel dialetto e nelle storie locali, pesca e salagione delle acciughe comprese, sull’onda del recente successo al Festival delle canzone ligure.

Ieri l’equipaggio del Dragun dopo la partecipazione all’Ocen Race e l’inchino al Vespucci a Genova è tornato a Camogli: pur nella navigazione costiera, con la scorta della goletta Pandora, non è stato semplice a causa dell’onda lunga da libeccio conseguenza nel mistral nel golfo del Leone. Al timone Andrea Costa, ai remi: Manlio Ginocchio, Simone Ginocchio, Stefano Quarantelli, Gianluca Cossu, Lorenzo Merello, Ludovico Pibiri, Enrico Pibiri, Luca Mortola, Maurizio Guaita, Paolo Balocco, Claudio Colaci, Gian Franco Merello; con loro l’ottantenne Antonio Leverone, in prima linea nella tessitura dell’organizzazione che - col supporto terrestre delle Pro Loco di Monterosso e delle Grazie, dei due Comuni e del Cantiere della Memoria - prevede tappe nelle due località delle Cinque Terre e del Golfo della Spezia. Questa sera insieme alle proiezione sulla storia del Dragun e la pesca delle acciughe, il concerto del gruppo Grandi & Fanti, col nome che è già un programma: puntare tra i legami fra generazioni per salvare l’identità della comunità.

Sul palco Francesco Buttà, storica voce e chitarrista della band, affiancato nei cori dalla giovane Anna Buttà e da Simone Carrodano (al basso). Con loro le sorelle Martina e Alice Bonfiglio (alle chitarre acustiche), Maurizio Fazioli (alla chitarra elettrica), Lorenzo Pintus (alla tastiera) e Michel Bagnasco (alla batteria). Su quel palco anche una presenza spirituale, quella di Enrico Bonanini, promotore e autore di tanti dei successi della band, recentemente scomparso, la cui opera intellettuale continua con Davide Bozzo. Fra le canzoni proposte quella che riguarda la salagione delle acciughe. Unico vuoto nella serata speciale, quello delle lampare: dismesse per i divieti di pesca in zona parco, rottamate o nei migliori dei casi finite in soffitta, comunque un patrimonio che andrebbe salvaguardato….