MATTEO MARCELLO
Cronaca

Inquinamento ambientale. Scattano le indagini. Senato, ruspe al lavoro

Dopo il sequestro di un mese fa, continuano i controlli sulle aree fluviali. La Capitaneria vuole verificare l’eventuale contaminazione di acqua e terra.

Un militare della Guardia costiera della Spezia impegnato nel sequestro delle aree a Senato di Lerici. Ieri, l’avvio degli scavi e dei campionamenti per verificare l’eventuale inquinamento del sottosuolo. L’area è a ridosso del fiume Magra

Un militare della Guardia costiera della Spezia impegnato nel sequestro delle aree a Senato di Lerici. Ieri, l’avvio degli scavi e dei campionamenti per verificare l’eventuale inquinamento del sottosuolo. L’area è a ridosso del fiume Magra

LERICI

Ruspe e analisi per verificare la presenza di inquinamento nel sottosuolo. A Senato, nell’area demaniale a ridosso del fiume Magra, sono entrati in azione gli escavatori messi a disposizione dal Comune di Lerici, nell’ambito delle indagini della Procura portate avanti sul campo dalla Capitaneria di porto della Spezia. I controlli alla ricerca di una possibile contaminazione delle matrici ambientali hanno preso le mosse dal sequestro operato un mese fa dalla Guardia costiera nell’ambito di una mirata campagna di controlli sulla prevenzione e sul contrasto delle fonti di inquinamento marino e costiero, che avevano portato, tra le altre cose, al sequestro di un’area demaniale affidata in concessione per l’attività di rimessaggio a Senato di Lerici. I controlli della Capitaneria, realizzati anche grazie all’impiego dei laboratori ambientali, si erano concentrati su realtà produttive che generano scarichi idrici in grado di compromettere la qualità dell’ambiente marino, nonché su quelle che detengono rifiuti speciali pericolosi.

Sotto la lente erano finite le attività di cantieristica navale e di supporto alla nautica da diporto: furono individuati diversi illeciti, tra cui scarichi abusivi, discariche abusive di rifiuti – anche pericolosi – l’occupazione illegale di ampie aree demaniali fluviali, la combustione illecita di rifiuti e l’inquinamento ambientale in una zona di riserva naturale, soggetta a specifici vincoli per la tutela di specie protette a livello comunitario. Fu posta sotto sequestro un’area di circa 19 metri quadrati di aree demaniali fluviali, con la restituzione di circa 13mila metri quadrati – occupate abusivamente da oltre 20 anni e teatro di reati ambientali, tra i quali discariche abusive – agli enti regionali.

E proprio su questi terreni sono state avviate da ieri una serie di campionamenti per accertare lo ’stato di salute’ dei terreni e delle falde acquifere. Verifiche, quelle alla ricerca di eventuali inquinamenti, che hanno comportato l’ausilio di mezzi escavatori, che sono stati messi a disposizione dell’autorità giudiziaria da parte del Comune di Lerici. L’operazione della Capitaneria aveva portato alla denuncia di sei persone, titolari di rimessaggi e cantieri del diporto, oltre alla contestazione di 23 illeciti – tra penali e amministrativi – per 22.000 euro.

Matteo Marcello