
"Le nostre scelte di consumo possono spostare l’ago della bilancia. Come Slow Food lo diciamo da sempre per quanto riguarda il cibo, ma ancora tanta strada c’è da fare per quel che riguarda l’acqua". Federico Varazi, vice presidente di Slow Food Italia, è intervenuto alla conferenza ’Acqua alle corde’ in programma a Slow Fish, la manifestazione organizzata da Slow Food e Regione Liguria al Porto Antico di Genova fino a domani. Anche la Fao ha avvisato che entro la metà del secolo il mondo avrà bisogno di oltre un terzo di acqua in più per produrre il cibo necessario per sfamare la popolazione in crescita nel pianeta. Dall’altro lato, quando l’acqua è troppa, i fenomeni atmosferici sono estremi e fuori stagione, come avvenuto di recente con la drammatica situazione dell’Emilia-Romagna. E Proprio per le comunità romagnole è stata attivata una raccolta fondi "e invitiamo tutti ad acquistare prodotti romagnoli, bere vini romagnoli, visitare i luoghi turistici di questa regione". "Quello dei record di temperature estive sarà un leitmotiv a cui dovremo abituarci, perché si tratta di un aumento delle temperature collegato direttamente alle emissioni di gas climalteranti. Il mondo si adatterà, ma noi e le nostre attività, compresa la produzione di cibo, pagheremo il prezzo più alto.
In primis a perdita di tantissime specie animali e vegetali, quella biodiversità che consente agli ecosistemi di adattarsi ai cambiamenti, un patrimonio naturale enorme che oggi è a rischio per le future generazioni" ha sottolineato Marirosa Iannelli, presidente del Water Grabbing Observatory. "E allora cosa fare?" la domanda dei genitori tra il pubblico, per questi giovani che sono nati con l’incertezza che grava sul loro futuro? "Esperienze pratiche nella natura, educazione contro lo spreco di cibo, perché per produrlo è stata impiegata preziosa acqua, e sostegno alle associazioni che organizzano eventi divulgativi come questo" continua Iannelli, presidente a sua volta di un’organizzazione che studia l’accaparramento di acqua.
