
Dai -15 gradi di Praga, ultimo capitolo chiuso della sua carriera lavorativa, ai 28 della Sicilia, dove si trova per motivi personali. In attesa di tornare a Forte dei Marmi per portare il suo tocco al leggendario Principe di Piemonte, in cui a breve inizierà la sua nuova avventura professionale: tornerà dopo l’esperienza fra il 2015 e il 2016 con un bagaglio decisamente più corposo, frutto di vent’anni sul campo. Davide Macaluso, originario di Sarzana, è oggi director food and beverage negli hotel di lusso: una mansione che si appresta a ricoprire anche nella struttura rinnovata, forte di trascorsi che comprendono Castiglione della Pescaia, Abu Dhabi e Firenze. "Quando si mettono i piedi sotto un tavolo, va sempre meglio". Esordisce così Macaluso, che nel suo Curriculum Vitae si presenta come "manager entusiasta con grinta, determinazione e una comprovata capacità di garantire che il reparto food & beverage operi in modo efficiente e redditizio". Non solo mangiare e bere, ma una vasta conoscenza nel settore a 360 gradi, per coccolare al meglio ospiti di un segmento dorato, fuori dal mercato dei comuni mortali. "Mi sono diplomato all’itis alla Spezia e ho iniziato a fare il bagnino alla Goletta di Marinella, un po’ per gioco e un po’ per stare in mezzo alla gente e c’è scappato anche un salvataggio: ritengo ancora che la spiaggia abbia un potere enorme, perché lì ti trovi davanti persone spogliate dagli accessori della quotidianità ed ognuno è se stesso. Poi ho sperimentato il contatto con il pubblico a Cervinia, dove ho fatto la stagione". Da lì, ha preso il volo, formandosi anche con big come lo chef stellato Arrigo Bartolini ed imboccando una specializzazione legata all’hotellerie, diversa dalla ristorazione pura. "Nel ristorante, in due ore si esaurisce tutto, nei grandi hotel e nei resort tutto dura almeno due-tre giorni: si conosce la persona e la struttura diventa una casa, perciò dobbiamo intercettare i bisogni, dare i consigli giusti, anche secondo il momento della giornata". E da lì la pianificazione, che si moduli lungo tutte e 24 le ore e funzioni grazie ad un mix di mestiere, intelligenza emotiva e psicologia. "Se, ad esempio, vedo che qualcuno sta consumando la colazione in terrazza e si tocca le spalle, ecco che arrivo con uno scialle o una coperta: queste cose che fanno la differenza. Allo stesso tempo, con i colleghi di altri reparti, preveniamo eventuali problematiche".
Grandi sacrifici, anche sul piano della vita personale, ma anche grandi gratificazioni. "Nascono anche amicizie: ricordo, ad esempio, una donna fantastica che conobbi ad Abu Dhabi. Un’iraniana, fra le prime ad Hollywood, caratterizzata da una forza incredibile, suo marito fu direttore del Tribeca Film Festival: siamo rimasti amici, verrà al mio matrimonio". E poi, ancora, calciatori, dirigenti di club, mondo del cinema con cui ha abbattuto le barriere, con qualche imprevisto gradito. "Mi sono trovato una mattina a prendere il caffè insieme al presidente della squadra per cui tifo". E, ovviamente, c’è il controllo della parte aziendale, con il perseguimento del guadagno sul food ed il beverage. Dopo Praga, ecco nuovamente l’Italia, forte di una carriera che ha fatto tappe all’estero movimentata e voluta tale. "Casa è sempre casa e sono pronto a fare la mia parte per il Principe di Piemonte, che fa parte della costa da Portofino e Viareggio, conosciutissima a livello globale. Dobbiamo mantenerne l’ambientazione e la collocazione internazionale; inoltre, spero di aiutare a fare crescere delle persone: da soli non si fa niente".
Chiara Tenca