MARCO MAGI
Cronaca

Dai villaggi turistici ai teatri, è Queenmania

La tribute band domani sera al Civico. Il frontman Ensabella: "La morte di Freddy ha cambiato la mia vita"

di Marco Magi

Video, musica e favola si intrecciano sul palco del Teatro Civico domani sera, alle 21, con ‘Queenmania Rhapsody’, il tributo più acclamato in Europa alla band inglese. Una favola, quella di Freddie Mercury e dei Queen, fatta rivivere dalla penna di uno dei più prestigiosi autori italiani e dalla voce di Sonny Ensabella, frontman dei Queenmania, sul palco insieme a Fabrizio Palermo, Tiziano Giampieri e Simone Fortuna (diretti da Daniele Sala). Sonny, come è nata la sua avventura nel progetto Queenmania?

"Fui notato in un villaggio turistico. Mi esibivo tutte le sere e facevo spesso la parodia di Freddie Mercury. Era una cosa che riscuoteva sempre tanto successo. Fui notato da un amico del manager Malavasi che gli telefonò esclamando – sorride – ‘L’abbiamo trovato!’".

Artista a tutto tondo, anche spogliarellista, per questo non solo nella voce, ma Freddie ‘rinasce’ con lei sul palco anche nei movimenti?

"Sì, certo. Anche se non mi piace l’effetto sosia a tutti i costi, lo scimmiottamento fine a se stesso. Cerco di interpretarlo a modo mio, con rispetto, mostrando l’enorme influenza che ha avuto su di me come performer. Gli rendo semplicemente omaggio nel modo più naturale possibile, diciamo. Ma ovviamente lo spettacolo viene prima di tutto, quindi i movimenti, i costumi e tutto il resto, non mancano".

C’è una canzone che ‘teme’ di più quando la propone? E quale ama di più?

"Anche più di una ovviamente. Ma forse Innuendo più di tutte. È una canzone a cui sono molto legato appunto, uscì in un periodo particolare della mia vita. Un pezzo difficilissimo, potente e intenso. Mi piace farlo in un certo modo, quindi mi rammarico quando non ci riesco. Ma è solo un problema mio, perché sono molto critico con me stesso".

Katia Ricciarelli, Enrico Ruggeri e altri, già ci sono stati. Chi vorrebbe sul palco con lei per una collaborazione da sogno?

"Domanda da un milione di dollari... ma se proprio devo rispondere, considerandolo appunto un sogno e rimanendo in Italia, potrei dire Antonella Ruggiero. Se poi devo sognare ancora più in grande, sicuramente direi Annie Lennox. Ma parliamo di sogni...".

Era un adolescente, come visse nel ’91 la morte di Freddie?

"Beh, ha segnato la mia adolescenza e spaccato in due la mia esistenza. Ricordo come se fosse adesso il momento in cui appresi la notizia della morte. Ricordo tutto, la temperatura, gli odori, i suoni di quei pochi istanti. Da quel giorno la mia vita è cambiata. Ho giurato che avrei fatto di tutto per ricordarlo, come fosse una missione".