
Un’immagine scattata poco dopo il crollo del ponte di Pagliari
Per la procura tutti i 10 presunti responsabili del crollo del ponte di Pagliari devono essere giudicati in un processo. A distanza di oltre 4 anni dall’episodio (avvenuto il 12 maggio del 2021) il procedimento per il crollo della passerella sulla darsena registra un nuovo passaggio, con la richiesta di rinvio a giudizio da parte del pubblico ministero Claudia Merlino per progettisti, funzionari dell’Autorità portuale e titolari delle aziende: per tutti l’accusa contestata è crollo colposo. Ieri in udienza dal giudice per le udienze preliminari sono iniziate le discussioni da parte dei difensori, che si concluderanno nell’udienza calendarizzata il 1° luglio (alle 9), quando è anche attesa la decisione del gup sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pubblico ministero.
Hanno concluso la discussione gli avvocati Annarosa Francini ed Enrico Panetta rispettivamente difensori di Pierangelo Pistoletti e Luca Romano, due dei progettisti degli impianti del ponte mobile. Discussione conclusa anche per gli avvocati Alessandro Rappelli e Matteo Vicini difensori di Walter Malvolti (amministratore unico della ditta Carlo Agnese, mandante dell’Associazione temporanea di imprese), Massimo Boggio per Luigi Calvanese (il professionista incaricato del collaudo statico del ponte) e Daniele Caprara, difensore di Federica Maggiani nel 2021 presidente del Consorzio nautico Spezia, concessionaria del ponte. Nella prossima udienza sarà la volta dei legali delle altre persone chiamate in causa dalla procura e per il quale il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio: Franco Pomo (all’epoca dei fatti dirigente dell’allora Autorità portuale, responsabile unico del procedimento in fase progettuale e costruttiva) difeso dall’avvocato Andrea Corradino, Fabrizio Simonelli (nel 2021 direttore dei lavori in fase di esecuzione) difeso dagli avvocati Andrea Corradino e Barbara Amadei, Mario Gerini (direttore tecnico e amministratore delegato di Set, società mandataria della Ati), difeso da Corradino; Marco Sciolla e Angela Barbaria, amministratori unici tra il 2005 e il 2011 della Siman, società esecutrice in subappalto dei lavori strutturali, difesi rispettivamente dagli avvocati Fabio Sommovigo, Pierpaolo Zambella e Raffaella Ponari Deslarzes.