Covid La Spezia e vaccini: sos per la fascia 40-49 anni, "Solo il 65% immunizzato"

Toti: "Non ci sono dati che possano far pensare a una possibile zona gialla"

Una vaccinazione

Una vaccinazione

La Spezia, 20 novembre 2021 - Il primo segnale di qualcosa che stava cambiando nei numeri dei contagi è arrivato dal report della regione Liguria del 10 novembre. Il dato non era riferito soltanto a quel giorno. La Regione infatti faceva notare che nei giorni dal 3 al 7 l’apparato informatico aveva “toppato“.

I numeri dunque erano stati recuperati e messi nero su bianco. Ma dallo 0, all’1 agli 8 casi a cui eravamo abituati, la provincia spezzina si è ritrovata sulle spalle un carico da novanta, per l’esattezza 275 casi. Un numero che, anche se distribuito su più giorni, resta comunque significativo. E infatti nei giorni seguenti lo si è visto.

L’11 novembre sono stati registrati 78 casi, il 12 il numero si è attestato a quota 53. E così via fino ad arrivare all’altro ieri con 81 nuovi positivi. Ma si puo’ parlare di rischio zona gialla? A smentire questo passaggio di fascia il presidente della Regione Toti che nel pomeriggio di ieri ha detto – "L’indice Rt in Liguria è tra 1,2 e 1,3, esattamente la media nazionale. Il numero di posti letto ieri a fronte di centinaia di nuovi contagiati è calato di 11 pazienti senza neppure una vittima".

E aggiunge: "Su dieci terapie intensive ieri 9 erano occupate da non vaccinati, pertanto direi che la macchina funziona e regge. Certo di fronte a un aumento della circolazione del virus di 1,2-1,3 dell’Rt vuol dire andare abbastanza in alto, in piena ondata, con la differenza del vaccino".

E la scuola? Regge. I dati sono stabili. Ma va detto che in provincia fino alla giornata dell’altro ieri c’erano 13 classi in quarantena e 436 alunni posti in sorveglianza con testing, ossia i ragazzi che sono sottoposti a tampone zero e ad un altro a distanza di cinque giorni. Questo discorso vale per gli studenti delle medie e scuole superiori. Cambia quando si parla di nido, asili e primarie.

Per i più piccoli le cose sono un po’ diverse essendo nell’età dei non vaccinati. Per loro un caso è più che sufficiente per far scattare la quarantena. Insomma una situazione da tenere sotto controllo. A commentare la situazione provinciale il direttore generale dell’Asl 5, Paolo Cavagnaro.

"Non abbiamo cluster che giustificano l’aumento dei contagi, ma va detto che una parte dei positivi è nella fascia 0-12 anni che è completamente priva di copertura vaccinale. Un’altra fetta di positivi è racchiusa nella fascia 40-49 in cui la percentuale di vaccinati seconda dose è ferma al 65%. Si tratta della popolazione che più si sposta per lavoro, attività ludiche e incontri sociali permettendo al virus di diffondersi. Inoltre, la risposta alla terza dose è ancora bassa: solo il 6%".

Una situazione non preoccupante, ma che non si deve sottovalutare. "Il mio invito –prosegue Cavagnaro – è quello di vaccinarsi per la prima dose se non lo si è ancora fatto, per la terza se sono trascorsi sei mesi dalla seconda. Consiglio, in questa fase di circolazione del virus, di continuare ad usare le mascherine al chiuso e all’aperto, oltre a disinfettare le mani e a mantenere il distanziamento fisico".

Anna M. Zebra