
Emergenza Covid
Genova, 10 settembre 2020 - Sono più che raddoppiati i nuovi positivi al Covid 19 nelle ultime 24 ore in Liguria: sono passati da 41 a 114 a fronte di quasi 3000 tamponi (2966, per un totale di 259.510) mentre ieri erano stati 2351. I nuovi casi di persone infettate portano il numero dei positivi in regione a 2087. Era dal 15 giugno che il numero dei positivi era sotto quota 2000.
Continua a crescere il numero dei positivi nello Spezzino, dove è attivo un cluster che ha costretto la Regione a imporre l'uso della mascherina sempre: nelle ultime 24 ore sono stati trovati 93 casi per un totale di 573 persone infettate su 2087. Continuano a crescere anche gli ospedalizzati: sono 102, 4 in più rispetto a ieri. Restano 11 i pazienti in terapia intensiva. Nello Spezzino gli ospedalizzati sono 66 (erano 65), con 6 in intensiva. Le persone in sorveglianza attiva sono 1801, erano 1746, e quelle in isolamento domiciliare sono 839 erano 809.
Per contrastare l'aumento dei contagi covid alla Spezia domani il presidente della Regione Liguria varerà una nuova ordinanza che prolungherà di dieci giorni-due settimane l'obbligo di indossare la mascherina nella provincia 24 ore su 24 che scadeva il 13 settembre. Tre le altre limitazioni allo studio l'interdizione di alcune strade o piazze della movida dove si formano assembramenti e la sospensione di alcune manifestazioni. Lo annunciano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini. «Nella giornata odierna abbiamo fatto quasi tremila tamponi in Liguria e l'unica criticità confermata è quella dell'Asl 5 spezzina, - commenta Toti - dove c'è un numero importante di contagi a cui corrisponde una stabilità del numero di ricoverati». «Nessuno minimizza la situazione e abbiamo cominciato a valutare eventuali misure da prendere, di certo sarà prorogato l'obbligo di indossare la mascherina. Non pensiamo a limitazioni della circolazione o della libertà d'impresa. La risposta sanitaria dell'Asl al momento è sufficiente, non ha bisogno di aiuti dal sistema regionale e la pressione ospedaliera resta invariata»