Conclusi i lavori di messa in sicurezza e valorizzazione dell’area sacra

La ditta che li ha eseguiti sponsorizza il restauro dell’effige del santo emerita storicamente custodita nella cappella olivetana

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L’isola del Tino crocevia di buoni propositi, lavori e criticità alla ricerca della quadra per dare continuità, in sicurezza, al percorso avviato da qualche anno per la fruizione contingentata della perla del golfo in armonia con le funzioni militari: gestione del faro, palestra addestratavi degli Incursori. L’accesso a gruppi ristretti è previsto anche in occasione della festa di San Venerio, patrono del golfo e degli operatori dei fari di cui il marinaio eremita fu il pioniere. Sabato e domenica prossimi visite (a numero chiuso) per i comuni cittadini con prenotazioni attraverso il link dei battellieri

navigazionegolfodeipoeti.it. Lunedì visita e messa per delle autorità. L’occasione è buona per apprezzare il restyling dell’area sacra. Si sono infatti conclusi i lavori per la valorizzazione e messa in sicurezza del complesso monastico che ruota attorno alla storia e al culto del santo eremita. L’operazione è della Soprintendenza che aveva bandito l’appalto da 300mila euro vinto dall’impresa Cesag di Genova sulla base del progetto elaborato dall’architetto Roberto Evaristi. Contestualmente ai lavori, l’impresa ha sponsorizzato il restauro (curato da Claudia Crocini) della raffigurazione su legno dell’eremita custodita nella cappella olivetana: uno degli slanci slanci di generosità che l’isola stimola. Ci sono anche quelli storici del Cai per la cura ambientale e quelli più recenti dell’Associazione amici dell’isola del Tino per la valorizzazione e fruizione culturale della perla del golfo, in particolare, da parte favore dei ragazzi. Dalle scuole una garbata pressione sulla Marina per ripetere le esperienze didattiche del 2021...

C.R.