Con l’ascia a casa della ex Imprenditore condannato

Tre anni e otto mesi per maltrattamenti, lesioni, minacce e violazione domicilio. Il giudice ha respinto la richiesta di una provvisionale di 50mila euro alla vittima.

Con l’ascia a casa della ex  Imprenditore condannato

Con l’ascia a casa della ex Imprenditore condannato

Era entrato nell’abitazione della ex moglie sfondando la porta con un’ascia. Lui ha detto che si era preoccupato perché aveva sentito la figlia piangere e non aveva capito più nulla. E’ solo la punta dell’iceberg di una vicenda che risale al 2 agosto 2021, ad Arcola, protagonista un 50enne imprenditore edile di cui omettiamo le generalità a tutela della vittima e della figlia minore, accusato di maltrattamenti alla ex moglie, lesioni aggravate dall’uso di un’arma, minacce e violazione di domicilio.

Ieri, dopo quattro ore di camera di consiglio, è stato condannato a tre anni e otto mesi di reclusione dal giudice Marta Perazzo, che ha anche rigettato la richiesta di una provvisionale di 50mila euro a favore della ex moglie che si era costituita parte civile. Il pm Alessandra Conforti aveva chiesto una condanna a cinque anni. Durante il processo sono stati ricostruiti i fatti. L’uomo era arrabbiato per il ritardo della consegna della figlia, avrebbe telefonato all’ex moglie coprendola di insulti, quindi era entrato nella sua abitazione con un’ascia. Aveva le chiavi, ma lei aveva cambiato la serratura. Avrebbe picchiato la donna causandole lesioni guaribili in 21 giorni, ferendo anche la suocera. L’ex moglie era stata portata in una casa protetta, assistita dalle volontarie del centro antiviolenza ’Mai più sola’ dell’associazione Vittoria.

L’uomo, difeso dall’avvocato di fiducia Valentina Antonini che a livello procedurale aveva chiesto l’inutilizzabilità delle dichiarazioni della parte civile, ha negato di aver procurato quelle ferite alla ex. Tesi sostenuta anche dal consulente di parte Roberto Marruzzo. Ha anche affermato di aver riportato lui ferite da un coltello da cucina quando è entrato nella casa, impugnato dalle due donne, davanti a un testimone. Era anche finito in ospedale. Una volta note le motivazioni, l’avvocato Antonini ha annunciato che farà ricorso.

Massimo Benedetti