Come rigenerare il nostro mare. Il futuro negli scarti dei molluschi

Al via il progetto di Enea dedicato alla produzione di ’reef’ realizzati con gusci di mitili e fibre naturali. L’obiettivo è favorire il ripopolamento delle ostriche. L’attività nell’ambito di ’Smart Bay Santa Teresa’.

L’obiettivo è favorire il ripopolamento dell’ostrica piatta nelle acque del golfo di Spezia. Da qui l’idea di Enea di sviluppare dei prototipi di ’reef’ realizzati con scarti della molluschicoltura, come gusci di mitili e fibre naturali, per favorire il ripopolamento dell’ostrica piatta, un mollusco dal grande potenziale filtratore, utile per la rigenerazione di ambienti marini, regolazione del clima, supporto alla biodiversità. Un’attività condotta da Enea in collaborazione con la Cooperativa di Mitilicoltori Associati, realizzata nell’ambito del progetto Pnrr Raise. Questa attività si inserisce tra quelle svolte da Enea nell’ambito di ’Smart Bay Santa Teresa’ che persegue la conoscenza, conservazione e utilizzo degli ecosistemi calcificanti, la valorizzazione degli scarti dell’acquacoltura e la realizzazione di interventi di rigenerazione dell’ambiente e delle aree portuali per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. L’Ostrea edulis è una specie di ostrica nativa dell’Europa, distribuita dalla superficie a qualche metro di profondità, che si aggrega lungo la costa in gruppi formando delle strutture tridimensionali, i cosiddetti ’reefs’ o ’beds’, veri e propri letti naturali, in grado di fornire habitat, rifugio e sostentamento a molte altre specie, alcune anche di valore commerciale. Per questo i reef a ostriche, agendo sulla funzionalità degli ecosistemi costieri aumentano la biodiversità e inoltre, grazie alla loro capacità filtrante, favoriscono la pulizia dell’acqua. Non ultimo, questa specie di ostrica rappresenta un’importante fonte di cibo e la sua coltivazione è una delle attività più sostenibili del mare. Il valore della economia blu, che include le attività basate sulle risorse del mare quali pesca, acquacoltura, minerali marini, energie rinnovabili, turismo costiero e altre attività marittime come biotecnologie, cantieristica e attività portuali, è valutato intorno ai 200 miliardi di euro con 228 mila imprese che danno lavoro a quasi 914 mila persone generando un valore aggiunto di 142,7 miliardi e trend in crescita.

Oltre a Enea e Cooperativa mitilicoltori associati, collaborano all’attività l’Autorità Portuale del Mar Ligure Orientale, l’Ama (Associazione Mediterranea Acquacoltori), la Fondazione Imc (Centro Marino Internazionale Onlus), Università Bicocca e Gruppo operativo subacquei (Gos) del Comando raggruppamento subacquei e incursori (Comsubin) della Marina Militare. In particolare, il supporto e l’affiancamento dei palombari nelle attività scientifiche e tecniche in mare e nelle immersioni relative ai vari progetti di ripristino ambientale, anche finanziati dal Pnrr, rientrano nell’Accordo di Collaborazione stipulato tra Marina Militare ed Enea nel 2022.