
I solleciti sono rimasti lettera morta, e a nulla è valso il prodigarsi dell’amministrazione, che negli ultimi mesi aveva elaborato progetti mirati a risolvere una volta per tutte l’annosa questione. Così, a Riccò del Golfo i cittadini diffidano l’amministrazione comunale a porre in essere tutte le iniziative necessarie a stroncare la sosta selvaggia che da tempo sta caratterizzando i borghi affacciati lungo l’Aurelia. Di pochi giorni fa la lettera con cui un avvocato, per conto di un cittadino riccolese, ha messo nero su bianco all’indirizzo del sindaco e degli uffici comunali una diffida ad adempiere al piano approvato dalla giunta comunale lo scorso marzo: un progetto che prevede – tra le altre cose – l’installazione di paletti per scoraggiare la sosta non autorizzata lungo la statale Aurelia, nelle zone più delicate come San Benedetto, Caresana Nuova, e Riccò. La lettera intima al primo cittadino di intervenire al più presto, pena l’avvio di un’azione giudiziaria. E non è l’unica: in queste settimane analoghi solleciti sono arrivati un po’ da tutti quei paesi che, situati lungo la statale, soffrono più di altri tale malcostume.
“La sicurezza dei pedoni per noi è sempre stata una priorità, e lo dimostra anche l’ultimo progetto per nuovi marciapiedi e percorsi dedicati, ma è altrettanto doveroso ammettere che la conflittualità tra pedone e automobilista ha raggiunto vette di difficile gestione – spiega il sindaco Loris Figoli –. La natura urbana degli abitati principali ha sicuramente facilitato il fenomeno della sosta indiscriminata. Molti residenti mal sopportano la sosta sui marciapiedi o, come in alcuni casi limite ma fortunatamente assai rari, in corrispondenza delle fermate degli autobus o tali da ostruire gli ingressi carrabili delle case che affacciano sull’Aurelia”. Il sindaco, che conferma il ricevimento di una diffida, entra nel merito della questione spiegando che “di fatto, se non ostacolerò il parcheggio selvaggio, ne risponderò penalmente: quasi un paradosso, pensando alla difficoltà con cui io, da disabile, mi imbatto per trovare parcheggi consoni in ogni parte d’Italia. Evidentemente, a nulla valgono i progetti sul tema, attuati sulla base delle disponibilità economiche e che in alcuni casi sono già su un piano esecutivo: quello che conta è il carattere vessatorio di chi parcheggia in modo indisciplinato e che ricade sull’amministratore pubblico”.
“Da Caresana, San Benedetto, Polverara, Valdipino, Casella e ovviamente dal capoluogo, arrivano proteste finalizzate a ottenere ogni forma di dissuasione al parcheggio irregolare: con ogni mezzo – commenta amaramente Figoli – compreso chiamare sul banco degli imputati il sindaco qualora non abbia sufficienti risorse per sorvegliare tutta la rete stradale comunale h24. A breve saranno introdotte misure (come paletti e arredo urbano; ndr) che produrranno maggiori garanzie ai pedoni, agli avventori dei numerosi esercizi commerciali, e a chi oggi, disabili compresi, è costretto allo slalom tra le vetture”.
Matteo Marcello