REDAZIONE LA SPEZIA

Cimiteri a picco sul mare sorvegliati speciali L’incubo corre da Manarola a Porto Venere

Pecunia: "Nessuna segnalazione". L’ex custode del camposanto del Golfo: "Ancora fuori uso il sentiero dell’Infinito, ma loculi più interni"

Non sono proprio a picco sul mare ma la vista che si gode da essi e di quelle che da ristoro all’anima; si apre verso l’infinito, reale e ideale. Così i cimiteri ’costieri’ di Manarola, Riomaggiore e Porto Venere; il primo e l’ultimo sono incastonati nella roccia, il secondo è più interno rispetto alla linea di costa ma sempre fonte di emozioni forti, che si fanno conforto per i familiari dei defunti: questi riposano davvero in pace. Lo erano, fino al 22 febbraio, anche le salme presenti nel cimitero di Camogli, quelle custodite nei loculi ’saldati’ alla falesia che sprofonda in mare, già oggetto di interventi per traguardarne la stabilità. L’amministrazione civica aveva fatto ma è arrivata tardi sull’obiettivo perseguito della messa in sicurezza. Risultato: 360 salme "strappate" al riposo eterno dalla frana annunciata.

Un evento che ha fatto sobbalzare il cuore ai familiari dei defunti sepolti nei "nostri" camposanti.

Cimiteri a rischio? La domanda è stata veicolata alle amministrazioni interessate del territorio. Il sindaco di Riomaggiore Fabrizia Pecunia è stato rapido a rispondere: "La distanza dalla costa del cimitero del capoluogo è tale che non è nemmeno immaginabile in rischio di crolli in mare. In ogni caso, nessun problema. A Manarola il cimitero è prossimo alla scogliera ma comunque più interno al mare. In ogni caso nessun indizio o segnalazione di criticità è giunta da parte dei familiari dei defunti e anche dall’Ufficio tecnico. Sono serena". Ciò anche alla luce del report dei responsabili dell’ufficio sentieri del Parco sentiti ieri dal consiglio comunale. "Nessuna segnalazione di dissesti in prossimità dei cimiteri", puntualizza il primo cittadino.

A Porto Venere la memoria storica del cimitero è l’ex custode Andrea Contri, in disoccupazione dall’ottobre scorso, scaricato dalla società affidataria del servizio a sua volta scaricata dal Comune perché ritenuta inadempiente. "Non sono un geologo ma non vedo rischi incombenti sul tipo di quelli sofferti a Camogli: il cimitero è distanziato dalla falesia a picco del mare. La perdurante chiusura del Sentiero dell’Infinito, che costeggia il camposanto sul lato Ovest, fu, comunque, conseguenza di smottamenti. Da lì è bene tenersi alla larga. Occorre invece e mio avviso intervenire sulla struttura di alcuni loculi nell’area interna del cimitero: presenta segni di cedimento indotto dal tempo". Nei giorni scorsi, intanto, c’è anche chi ha voluto vedere con i propri occhi (fino a dove era possibile, stante i rovi che assediano la zona). Sono stati i consiglieri comunali di opposizione Fabio Carassale e Francesca Sacconi ad aver effettuato un sopralluogo. Risultato? "Abbiamo preso atto che alcuni cedimenti di opere murarie si trovano limitrofe alle fondazioni di alcuni corpi di fabbrica che ospitano i loculi, in particolare quelli posti immediatamente a sinistra dell’ingresso. Lo abbiamo documentato con delle riprese fotografiche che allegheremo ad un’interpellanza" dice Carassale. "Purtroppo - dice Sacconi - abbiamo constatato che nulla è stato fatto dal 2019, da quando portammo all’attenzione del sindaco Matteo Cozzani le situazioni di dissesto dell’Orto del Frate e sul Sentiero dell’Infinito; il degrado delle strutture, in particolare delle celeberrime bifore, è progredito...". Cosa domanderete alla giunta? "Quali azioni intenda perseguire per mettere in sicurezza quella parte del territorio, così delicata e ferita, così cara agli abitanti per i valori monumentali e spirituali che racchiude".

Corrado Ricci