Contro il caro libri, contro il tetto alla spesa per i manuali. Non una contraddizione, ma una richiesta articolata e impellente quella degli insegnanti del liceo scientifico ’Pacinotti’ della Spezia, che dopo aver firmato al termine dello scorso anno scolastico una petizione presentata a latere dell’ultimo collegio docenti, ripropongono la questione a pochi giorni dal ritorno sui banchi. È uno degli autori, Valerio Martone, a illustrarne i punti, già sottoposti all’attenzione della dirigente Grazia Geranio, che ha consentito la discussione del documento (non inserito nei punti del collegio stesso). "Lo abbiamo sottoscritto in oltre 70 su un centinaio abbondante di insegnanti – spiega - quindi in oltre due terzi e dopo averlo pubblicato su ’Orizzonte scuola’, ci siamo resi conto di quanto il problema sia sentito a livello nazionale. Ogni anno viene applicato un limite di spesa deciso a livello nazionale, che se da una parte permette alle famiglie di non andare oltre a un determinato esborso, dall’altra limita fortemente la libertà di insegnamento e condiziona anche le modalità di apprendimento. Si tratta, peraltro, di una cifra che non tiene conto dell’inflazione. Di fatto, noi docenti allo stato attuale non possiamo optare per i manuali che riteniamo più funzionali".
Il massimale, spiega Martone, cambia da istituto a istituto e per il liceo scientifico è di 320 euro per la prima e per la terza superiore, quota valida solo in caso di adozione di libri cartacei; in caso di opere miste va tolto il 10% e si scende a 288 euro: una cifra su cui c’è un risicato margine di tolleranza. Con un’ulteriore questione. "Spesso si ricorre al testo digitale, ma non tutti hanno a disposizione strumenti adatti (pc, tablet), così capita di veder leggere e studiare Hegel sui telefonini, a fronte di un risparmio non certo importante: il manuale di filosofia in uso nelle terze di filosofia costa 36,4 euro nella versione mista e 29,72 euro nella versione digitale, una differenza veramente minima".
Al momento, il docente spiega che il documento è stato presentato all’Ufficio Scolastico, senza però ottenere riscontri. Che fare, quindi? La ricetta è servita. "Ovviamente, sappiamo quanto incida il caro libri ed è un assurdo, pensando anche al fatto che si stia parlando di scuola dell’obbligo e che in altri paesi questi materiali vengano forniti gratuitamente; la soluzione ideale, da proporre insieme allo stop al tetto, per noi è quella dei finanziamenti statali. Attualmente ci sono delle borse di studio, ma non sono sufficienti: chiediamo, quindi, che si faccia di più e si tutelino insegnanti, alunni e famiglie".
Chiara Tenca