REDAZIONE LA SPEZIA

Cane investito e ucciso, condannata la Salt

Colpevole per la falla nella recinzione dell’autostrada

Cane in una foto L.Gallitto

Brugnato, 12 ottobre 2019 - Una piccola falla nella recizione dell’autostrada A12 costa alla Salt 4.500 euro. E’ il quantum del risarcimento del danno disposto dal giudice di pace Stefano Galeotti a favore del padrone del cane da caccia che, durante una battuta al cinghiale, perse la vita travolto da un’auto sull’A12, nei pressi del casello di Brugnato. Il magistrato ha infatti posto in relazione di nesso causale diretto il «varco» apertosi nella rete protettiva con il decesso dell’animale. Se la rete avesse fatto - come avrebbe dovuto fare - muro, il cane non avrebbe proseguito la corsa che si è rilevata letale: venne infatti investito da un’auto che procedeva a velocità sostenuta.

Il giudice - aderendo alle istanze dell’avvocatessa Daria Di Vita che ha patrocinato il cacciatore, padrone del quadrupede - ha ritenuto la Salt colpevole di negligenza nella custodia e nella cura della recinzione posta a lato delle carreggiate dell’autostrada. Uno sbarramento, quello, approntato a suo tempo per blindare la strada da accessi di persone o animali, a salvaguardia loro e degli automobilisti in transito. Invece nella rete - come è emerso durante le udienza nelle quali sono stati esibiti i rilievi fotografici - si era aperto un varco. A determinarlo, con ogni probabilità, sarebbe stata l’azione progress di ‘scavo’ di un cinghiale. Una lacerazione che si è fatta trappola per i cane, il quel momento impegnato proprio nella caccia agli ungulati. Se l’insidia fosse stata eliminata dalla Salta tempo debito il quadrupede non sarebbe morto.

Di qui la colpa per ha portato alla condanna della società che gestisce l’A12 al risarcimento del danno. Il quantun è stato calcolato in relazione al valore del cane da caccia, ai costi del suo mantenimento e del suo addestramento. E anche al legame affettivo esistente col suo padrone. Corrado Ricci