
"Cancellare la tariffa Cinque Terre". Treni, comitato rilancia la battaglia
"Regione Liguria usi gli accantonamenti derivanti dai biglietti ferroviari per cancellare la tariffa turistica Cinque Terre e gli aumenti sui biglietti ordinari". È la richiesta avanzata dal comitato che riunisce residenti, pendolari e operatori economici delle Cinque Terre, da tempo in battaglia con Trenitalia e Regione contro la maggiorazione delle tariffe. "Si parla di un prolungamento del servizio Cinque Terre Express per i mesi invernali: si chiede al territorio di fare da traino per l’economia ma senza garantire una qualche reciprocità dei vantaggi, a cominciare da quella fondamentale dei trasporti – dice il comitato –. È vero che
inizieranno i lavori per rendere più sicura la stazione di Vernazza, l’anno prossimo si spera quella di Manarola, ma ci sono voluti otto anni per essere ascoltati; continueranno a mancare i prolungamenti delle corse del mattino da e per Migliarina, a uso di studenti e lavoratori. Nel frattempo dalle Cinque Terre si continua a trarre buona parte degli importi con cui Regione Liguria ha preso in affitto da Trenitalia i nuovi treni". Nel mirino finisce ancora la tariffazione troppo elevata.
"Leggendo la deliberazione della giunta 1201-2021 appare ancora più dubbia la necessità di applicare la tariffa turistica delle Cinque Terre come pure l’aumento dei biglietti ordinari, che già nel 2018 risultavano essere del 70% più cari della media delle altre regioni: nel 2019 l’ammontare dell’accantonamento derivante dalla vendita dei biglietti ammontava a 25.332.011 euro, sufficienti a coprire fino al 2032 i mancati ricavi conseguenti alla non applicazione degli aumenti calendarizzati al 2019 e 2021 (2% e 7%; ndr). Ci chiediamo a quanto ammonterà l’accantonamento degli anni 2022 e 2023, visto il record di presenze registrato e vista l’applicazione dell’aumento del 6,5% e del 6% dei biglietti ordinari nel 2022 e 2023, e del biglietto turistico, che a 5 euro a tratta è la più cara d’Europa". Una previsione che spinge il comitato dei pendolari delle Cinque terre a sostenere che "l’accantonamento degli anni 2021-2023 potrebbe già essere sufficiente a cancellare tutti gli aumenti dei biglietti in calendario, come pure la tariffa Cinque Terre. Tariffa che, diversamente da quel che si racconta, non viene pagata solo dai turisti ma anche da proprietari di seconde case, amici, figli. Sempre che non si voglia considerare anche questi come turisti da una volta e mai più. E non si voglia agevolare il trasferimento di chi qui vive e lavora presso amici e parenti fuori regione, lasciando le Cinque Terre in mano a figuranti".