Calano gli affari del cocomeraio "Addio ai dipendenti dei cantieri"

"Col ponte era facile raggiungerci, ora devono fare un giro troppo lungo per arrivare ai nostri tavoli"

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Il crollo del ponte della darsena di Pagliari aveva fatto discutere fin dall’inizio sui danni che avrebbe comportato per le attività della zona. Ad un anno e quattro mesi dal cedimento rimane attiva la vigilanza, sul luogo è presente un’auto della Vigilanza La Lince, posizionata nelle ore più calde sotto la modesta ombra prodotta dagli alberi che costeggiano viale San Bartolomeo nel tratto che precede il moncone. Il turno copre tutte le 24 ore della giornata, 7 giorni su 7 e la copertura totale è affidata a turnazioni, come ci viene spiegato da chi è di guardia: "Non ci sono mai stati episodi di non rispetto del divieto, però ci è capitato di dare indicazioni a turisti spaesati che non capivano come mai su Google Maps venisse indicato di proseguire sul ponte, ma nella realtà la strada fosse chiusa, abbiamo anche dovuto fermare alcuni ciclisti e una spiegazioni anche un corriere. Per il cocomeraio di Fossamastra c’è stato un calo di clienti da quando non si transita sul ponte; Biagio Raineri (nella foto) e la moglie Laura, proprietaria dell’attività, se potessero scegliere preferirebbero che il ponte ricostruito: "Prima che il ponte cedesse molti dipendenti dei cantieri venivano a piedi a prendersi qualcosa, sia nella pausa pranzo che dopo lavoro, erano pochi passi e ci mettevano poco, adesso dovendo fare tutto il giro attorno alla darsena, specialmente sotto il sole, alcuni non vengono più. Sicuramente prima eravamo più di passaggio, adesso si ferma chi viene appositamente per mangiare o bere qualcosa di fresco. Vedremo come andrà a finire. Per ora confidiamo in una veloce chiusura dell’inchiesta".

Ginevra Masciullo