
I carabinieri intervenuti dopo il ritrovamento del cadavere
La Spezia, 27 settembre 2018 - Colpo di scena nel giallo del cadavere in avanzato stato di decomposizione recuperato domenica pomeriggio al largo di Deiva Marina. Non tanto sull’identità, che al momento resta ancora sconosciuta, quanto sulle modalità del decesso.
Potrebbe infatti trattarsi di un suicidio. Dopo l’autopsia effettuata ieri dalla dottoressa Susanna Gamba, è questa l’ipotesi più probabile. L’anatomopatologa incaricata di effettuare l’esame autoptico dal pubblico ministero del tribunale della Spezia Federica Mariucci, avrebbe infatti stabilito che la morte dell’uomo, questo al momento l’unico dato certo, risulta compatibile con un annegamento.
Sul corpo non sono stati trovati segni di violenza e c’è un particolare tutt’altro che secondario che farebbe propendere per il suicidio. L’uomo aveva infatti legati attorno al tronco dei grossi pesi. Come se volesse essere certo di non poter tornare a galla. Nel momento del ritrovamento del corpo, non si poteva escludere a priori che qualcuno gli potesse aver messo quei pesi dopo averlo ucciso. Per questo l’autopsia su un corpo in avanzato stato di decomposizione, rimasto in mare per un mese o forse più, doveva escludere la morte violenta.
Aveva suscitato perplessità il proiettile di fabbricazione francese dentro ad una piccola scatola trasparente trovato all’interno del marsupio che l’uomo aveva legato in vita, ma secondo i carabinieri che indagano potrebbe trattarsi di un oggetto tenuto per ricordo dalla vittima chissà per quale motivo.
Di fronte a queste novità che cambiano un po’ lo scenario, resta comunque sempre compatibile l’ipotesi che possa trattarsi del corpo dell’imprenditore sassolese Pietro Fogliani, titolare delle Ceramiche Serra. Appassionato velista, 56 anni, era partito da Porto Lotti a bordo della sua Lulubelle, 14 metri battente bandiera francese per una navigazione in solitaria sabato 18 agosto. La famiglia non lo ha più sentito. E la barca è stata trovata, senza nessuno a bordo, il 23 agosto, spiaggiata con il motore in folle e la vela di prua al vento a poche centinaia di metri dalla costa di Vada.
Il responso definitivo si saprà solo dopo la comparazione del dna. Il pubblico ministero Federica Mariucci ieri ha dato l’incarico al biologo Ugo Ricci dell’ospedale fiorentino di Careggi. Sarà lui a comparare il campione prelevato ieri dalla dottoressa Susanna Gamba sul corpo trovato in mare a quello di Pietro Fogliani. Il giallo verrà definitivamente risolto nei prossimi giorni.
Massimo Benedetti