Bus elettrici in centro: “Progetto per il 2026”. Ma sul futuro di Atc si infiamma la polemica

Natale (Pd) punta il dito sulle carenze emerse negli ultimi mesi. “Corse tagliate, orari poco chiari: pesanti disagi per residenti e turisti”. L’amministrazione: “Nessuna crisi, ecco quanto abbiamo investito”

Un bus di Atc in centro (foto d’archivio)

Un bus di Atc in centro (foto d’archivio)

La Spezia, 2 settembre 2024 – Da una parte (sponda Pd) si parla senza mezzi termini di “far west del trasporto pubblico locale” per sottolinearne carenze e disorganizzazione, dall’altra l’amministrazione comunale nel “respingere al mittente le critiche” elenca investimenti e migliorie realizzati nella gestione di Atc negli ultimi anni. In mezzo allo scontro frontale politico (l’ennesimo in questi ultimi mesi) sulla situazione del trasporto pubblico locale, c’è chi per primo tocca con mano come stanno le cose, ovvero i cittadini, quando salgono sui bus di ultima generazione (belli e funzionali), così come quando sono costretti ad estenuanti attese alle fermate, in attesa di bus ridotti nelle frequenze (in certi casi uno l’ora su linee urbane nel centro) e, come tali, sempre più pieni.

Senza poi contare le corse ’saltate’. Ad accendere la miccia è il consigliere regionale e segretario regionale del Pd Davide Natale con un duro j’accuse sul trasporto pubblico locale che ha portato “disagi per residenti, turisti e dipendenti di Atc. È necessario un intervento immediato della Regione, in vista dell’inizio delle scuole”. Dito puntato sulle “corse tagliate senza preavviso, con i cittadini che scoprono le soppressioni da qualche foglietto volante attaccato alle fermate e ai capolinea. Turisti che brancolano sotto le pensiline con gli orari in mano o sugli smartphone e chiedono aiuto ai residenti. Autisti richiamati dalle ferie o che se le vedono rinviare con le valige già fatte. A questo si aggiunge la vicenda di un subappalto (30% delle corse) non gestito proprio in estate, con l’arrivo di migliaia di turisti. Una figuraccia.

Nella sua lunga replica alle accuse l’amministrazione comunale da parte sua sottolinea come “non ci sia alcuna crisi sul futuro di Atc Esercizio”, snocciolando poi i numeri degli investimenti fatti negli ultimi anni “per migliorare il servizio e l’azienda, con 135 nuove vetture ad investimenti per oltre 60 milioni. Dati e le attività svolte in questi ultimi anni smentiscono ogni campagna di propaganda negativa”. Si parte quindi dal rinnovamento della flotta dei mezzi pubblici “con l’acquisto di 135 veicoli, con risorse dal Ministero o da altre fonti di finanziamento e per un importo di 36.996.921 euro.

A questo si aggiunge la costruzione del nuovo anello filoviario urbano, con la realizzazione di una nuova sottostazione elettrica ed il revamping delle due esistenti, il tutto per un investimento di 10 milioni, il rifacimento di 26 fermate o pensiline ed ancora la ristrutturazione del deposito autobus di Via Lunigiana. Per la nuova viabilità urbana realizzati parcheggi per un investimento di 5.400.00, un polo ferroviario e la nuova stazione di fermate per i bus del servizio di trasporto pubblico, in cui sono stati investiti oltre 1.400.000, un programma di rifacimento della segnaletica orizzontale (1,6 milioni) e nuove asfaltature. La gestione del trasporto pubblico delle amministrazioni di centro destra ha visto crescere le risorse a disposizione di 20 milioni e investimenti per oltre 60, quasi completamente realizzati. Inoltre, c’è molta attenzione al contenimento dell’inquinamento da combustibili fossili: una volta completato il progetto finanziato del ministero, entro i primi 6 mesi del 2026, la città avrà solo bus elettrici”. Per quanto riguarda la situazione dei dipendenti “ricordiamo la stabilizzazione del contratto tra l’ente pubblico e il gestore del servizio per almeno 10 anni, con conseguente stabilità lavorativa ai dipendenti del settore, attraverso l’affidamento in house”.