REDAZIONE LA SPEZIA

Bus, 50 autisti dell’Atc mancano all’appello I controllori tornano alla guida dei mezzi

Le verifiche su biglietti, green pass e mascherine affidati alle guardie giurate dell’istituto di vigilanza Metropol. Nessun rilievo. Masinelli: "Nel giro di due settimane sono raddoppiate le assenze. Orari delle corse urbane rimodulate per stare in equilibrio"

Nel giro di due settimane le assenze sul fronte dei (quasi) 300 autisti dell’Act sono raddoppiate: si è passati da 25 a 50. Parola dell’azienda. A ridosso del Natale, a mancare all’appello erano per lo più i conducenti di bus non vaccinati. La gran parte di loro in progress - stante la perdita dello stipendio indotta dalle norme pro-inoculazioni - ha maturato il proposito di mettersi in carreggiata; ma nel frattempo è cresciuta in maniera vertiginosa la fetta degli assenti causa-Covid: positivi o contatti stretti di positivi che, sull’onda del sospetto e dei certificati ottenuti dai medici di famiglia assediati, solo stati collocati in malattia. "Una contrazione di organico consistente che, per meglio affrontare il surplus dei giovani passeggeri innescato dalla ripresa delle lezioni, ci ha indotto ad adottate provvedimenti per garantire il servizio: chiamata alla guida dei bus dei controllori e rimodulazione degli orari delle corse urbane del pomeriggio, quelle meno esposte alla domanda", così Francesco Masinelli, direttore generale dell’Atc che preferisce non usare l’espressione più drastica: taglio delle corse. Quelle interessate sono la 1, 12, 14 e 21, ora ’cadenzate’ a 30 minuti, la 3 ogni 15 minuti e la 5 ogni 60 minuti.

"Meno frequenze rispetto allo standard ma servizio garantito, in parallelo alle corse sulle lunghe tratte che non subiscono rimodulazione dei orari stante i bisogni dell’utenza più esterna alla città" dice Masinelli.

Come sta andando? Proteste? "La situazione è complessa ma al momento abbiamo trovato la quadratura del cerchio. Ciò grazie soprattutto al senso di responsabilità dei lavoratori che ringrazio". Una sollecitazione in tal senso era arrivata da Stefano Viani, segretario del sindacato autonomo Faisa-Cisal che, in una nota, in luogo delle ombre da assenteismo paventate con letture affrettate dei dati, ha voluto ricordare "la disponibilità dei lavoratori Atc che non si sono mai tirati indietro durante tutte le fasi della pandemia, arrivando ad effettuare anche 4050 ore di straordinario per sostituire i colleghi in malattia".

In questo contesto di chiamata ai volanti si inserisce il cambio di mansioni in corsa d’opera: è quello dei nove controllori abitualmente impegnati sui bus alle verifiche del pagamento dei biglietti, esposti anche, nelle scorse settimane alle incombenze in materia di accertamenti sul possesso dei green pass e sull’uso delle mascherine, nell’ambito delle interazioni ricercate con le forze dell’ordine direttamente preposte alle verifiche del rispetto delle norme anti-Covid. Ebbene, da ieri al loro posto sono subentrate le guardie giurate dell’istituto di vigilanza Metropol.

Passeggeri colti in fallo? I report a disposizione nel pomeriggio nella cabina della regia dell’Atc non evidenziavano contestazioni. Ma tutto è in movimento, compresa l’affinatura delle azioni in un quadro normativo mutato e mutante che induce comunque alla comprensione reciproca tra controllori e controllati. Cosa capiterà nei prossimi giorni? "Si naviga a vita" dice Masinelli nell’auspicio che i guariti rimpiazzino i nuovi malati e che il buon senso prevalga ad ogni livello.

Corrado Ricci