
di Elena Sacchelli
Cambio di passo decisamente positivo per la graduatoria del bando per accedere all’Emporio solidale, dopo la denuncia pubblicata da ’La Nazione’ : a due mesi dalla presentazione delle domande al Comune, nessun sarzanese in stato di bisogno ha ancora ricevuto la tessera per poter fare la spesa gratis nella struttura gestita dalla Caritas. Ebbene, dopo gli articoli, in soli 3 giorni la Commissione ha validato le 87 domande pervenute al comune di Sarzana entro il termine del 1° dicembre. Nella riunione di ieri quasi tutte le domande sono state accolte.
"Ad eccezione di un paio di richiedenti che superavano l’Isee fissato nel bando – ha chiarito l’assessore ai servizi sociali Costantino Eretta – le domande sono state tutte approvate. La graduatoria è a pronta per essere trasmessa all’Emporio Solidale e gli utenti che ne hanno diritto entro la fine del mese saranno chiamati a ritirare le carte a punti con cui potranno accedere all’Emporio per fare la spesa". Quella che potrà essere ritirata dai cittadini per fare la spesa esclusivamente all’Emporio Solidale è una carta che, a seconda di Isee e altre variabili, offre un punteggio e a ogni punto corrispondono circa 0,75 centesim da spendere. Un meccanismo diverso da quello dei buoni spesa finanziati dallo Stato ed erogati anche dal Comune di Sarzana nei mesi scorsi.
A sollevare il tema del ritardo nella erogazione delle carte a punti per accedere all’Emporio (altri Comuni le hanno già assegnate) era stato il capogruppo del Pd Daniele Castagna. E ieri una precisazione sul tema delicato dei bandi alimentari è arrivata dalle consigliere leghiste Lucia Innocenti e Giovanna Colaiacomo secondo "gli interventi effettuati dai servizi sociali di questa amministrazione dall’inizio della pandemia a oggi sono stati molteplici e tutti hanno seguito l’iter di un bando aperto a tutta la popolazione secondo criteri precisi". Sono stati pubblicati b due bandi per i buoni spesa statale: "Col primo con un importo totale di circa 100 mila euro sono stati assegnati 415 buoni; con il secondo ne sono stati assegnati 108, di cui 44 a persone già assegnatarie del primo bando, per un totale di 10.500 euro. Poi, da non confondere con i precedenti, è stato promosso il bando per accedere all’emporio solidale".
Tutti e tre i bandi avevano lo scopo di aiutare la fascia di popolazione più debole ad acquistare beni di prima necessità ma una differenza sostanziale era data dai requisiti. Il requisito fondamentale per il ’buono spesa’ statale era la perdita del lavoro, o comunque una perdita economica, causata dalla pandemia. Per il bando Emporio Solidale hanno pesato Isee famigliare e presenza di disabilità eo invalidità. "Se è vero che la platea di riferimento in tutti i bandi è la fascia più in difficoltà della popolazione – ha precisato Eretta – non si può dire che i bandi buoni spesa potessero sostituire in toto quelli Emporio solidale".