Brt, padroncini ’licenziati’. L’allarme di Confartigianato: "Dimenticati dalla trattativa"

Conclusa l’amministrazione giudiziaria, ma l’azienda ha tagliato una decina di autotrasportatori. Carozza: "Domani ultimo giorno di attività: non si sa se saranno assunti e con quale contratto".

Brt, padroncini ’licenziati’. L’allarme di Confartigianato: "Dimenticati dalla trattativa"

Brt, padroncini ’licenziati’. L’allarme di Confartigianato: "Dimenticati dalla trattativa"

LA SPEZIA

Il processo di rilancio di Brt rischia di lasciare per strada i padroncini. L’allarme è lanciato da Confartigianato, alla luce delle operazioni che hanno portato Brt, sotto il coordinamento dell’amministrazione giudiziaria a inglobare sotto un’unica azienda le società che fino al 2023 operavano in appalto per la stessa azienda, che nello Spezzino ha il suo quartier generale a Ceparana. Proprio l’altro ieri Il Tribunale di Milano, visti i risultati raggiunti da Brt, ha decretato la conclusione dell’amministrazione giudiziaria della società, accogliendo la richiesta del pm Paolo Storari. La vicenda, secondo fonti sindacali, riguarda venticinque lavoratori nello spezzino, tra lavoratori impiegati in società che operavano in appalto, e una decina di padroncini. Ma se per i primi non dovrebbero esserci problemi – "sull’accordo sindacale siamo alle battute finali" spiega il segretario Filt Cgil, Stefano Bettalli – diverso pare il discorso per i secondi, che a fine febbraio si sono visti recapitare la lettera di recesso unilaterale del contratto da parte di Brt. "Che fine faranno? Da che cooperativa saranno assunti, con quale contratto? Al momento non ci è dato saperlo – dichiara Nicola Carozza, dirigente di Confartigianato –. Come associazione vorremmo rappresentare sindacalmente la voce di quelle partite Iva sinora dimenticate nella trattativa. A fine febbraio questi padroncini hanno ricevuto una comunicazione di recesso unilaterale dal contratto da parte di Brt. Per questi operatori il 30 marzo (domani; ndr) sarà l’ultimo giorno di attività. E poi? La motivazione – sulla base di indicazioni ricevute a livello nazionale dall’amministrazione giudiziaria – è quella di rafforzare le verifiche e i controlli nella fase di selezione dei fornitori e nella fase di esecuzione degli accordi contrattuali. Potremmo semplificare che per Brt risulta difficile controllare decine di migliaia di padroncini in Italia. Una scelta che non va a verificare le singole attività di conto terzi ma semplifica con una deduzione che se a livello nazionale ci siano stati problemi di regolarità di alcune aziende anche alla Spezia si sia il medesimo problema. Eppure Confartigianato in questi anni ha formato con i corsi per la sapacità finanziaria molti padroncini che sono regolarmente iscritti all’Albo e che possono dimostrare tutti i requisiti. Confartigianato non è contraria a prescindere all’ingresso in cooperativa – rilancia Carozza – ma avrebbe desiderato un coinvolgimento maggiore nell’aspetto sindacale e una tempistica diversa. Si sarebbe dovuto dare alle aziende per esempio il tempo per vendere la propria attività, di sospenderla dall’Albo della Motorizzazione, di chiudere le partite Iva".

Matteo Marcello