Borri e l’amore per la storia locale: "Parlo ai ragazzi usando i social"

Il 29enne di Riccò ha organizzato la prima edizione del premio di laurea e dottorato ’Ubaldo Mazzini’ "Sulla pagina Instagram ’Robedespeza’ pubblico foto della mia collezione e descrivo il passato".

"Per favore ascoltateci, noi ci siamo e abbiamo tante idee". Il messaggio arriva da Diego Borri, giovane studioso spezzino che, promotore e finanziatore della prima edizione del premio di laurea e di dottorato ‘Ubaldo Mazzini’ (promosso dalla Sezione Lunense dell’Istituto internazionale di Studi liguri) la cui cerimonia di premiazione si è svolta nei giorni scorsi. In realtà, il ragazzo di Riccò del Golfo si era già fatto conoscere qualche anno fa: si era laureato a Pisa, in Relazioni Internazionali, con il massimo dei voti e la lode e nel 2020 era stato premiato a Roma, tra i 1.000 migliori laureati d’Italia. Dopo il tirocinio di tre mesi nel corpo diplomatico italiano all’ambasciata di Berna, il 29enne ha rifiutato la stabilizzazione per tornare nel suo territorio e ora è un dipendente comunale a Massa, con l’obiettivo di rientrare presto nello spezzino.

Non è uno storico, ma da dove nasce questa grande passione per la città?

"Non l’ho ereditata dalla famiglia ma ce l’ho dentro da sempre. Ed è per questo che ho perfino creato, un paio di mesi fa, una pagina Instagram con cui parlare ai giovani, in particolare. In ‘Robedespeza’ pubblico foto della mia collezione e descrivo il passato".

A quale periodo è maggiormente interessato?

"Quello pre-arsenalizio, per approfondire quanto fosse importante la nostra città ancor prima della costruzione dell’Arsenale militare. Poi, ritengo doveroso analizzare con attenzione la toponomastica, visto che non esiste uno studio serio sul tema".

Su questo punto si focalizzerà la 2ª edizione del suo premio?

"Sì, però punteremo su qualcosa di ex novo. Un progetto culturale, storico e archeologico, che si affiancherà o sostituirà l’iniziativa precedente. Dipenderà naturalmente, dai soldi che raccoglieremo".

Questa volta, 500 euro, di tasca sua, giusto?

"Non mi soffermerei su questo. Il mio voleva essere un segnale. Questa seconda tappa (tra marzo e aprile) vedrà l’intervento di uno sponsor istituzionale e di un privato. L’obiettivo sono 2.500 euro, vedremo".

Il tempo libero?

"Oltre allo sport, Spezia e ancora Spezia. Sul fare qualcosa per la nostra città, a livello culturale. Entro il prossimo mese, con amici e amiche, promuoveremo un primo importante evento ben strutturato".

Da dove nasce l’idea di questo tipo di percorso?

"Inizialmente ho voluto gettare un sasso nello stagno perché, chi non l’ha ancora recepito, riesca a cogliere l’importanza della nostra storia. La mia resta una chiamata al dialogo con le istituzioni, che spero sappiano ascoltarmi e ascoltarci".

Marco Magi