Bordin, l’ex capitano che allena la Moldavia "Seguo sempre lo Spezia in tv, con il cuore"

Torna spesso nel Golfo dei Poeti dove vivono i suoi figli e ha tanti amici. "Non dimenticherò mai l’affetto che mi hanno dato i tifosi aquilotti"

di Gianluca Tinfena

Nato in Libia da genitori italiani, spezzino d’adozione dopo i suoi indimenticabili trascorsi in maglia bianca, da qualche anno allenatore giramondo con esperienze importanti sulle panchine dell’Europa orientale.

Questa settimana abbiamo invitato a colazione a distanza il nuovo commissario tecnico della nazionale della Moldavia.

Stiamo parlando dell’ex capitano dello Spezia Roberto Bordin che proprio nell’ultima settimana ha esordito in gare ufficiali sulla sua nuova panchina nelle sfide di qualificazione contro Far Oer, Danimarca e Israele.

Com’è nata questa nuova opportunità?

"Avevo allenato nel campionato moldavo lo Sheriff Tiraspol dove abbiamo vinto due scudetti nel 2016 e nel 2017 e conoscevo già la loro realtà. Qualche settimana fa la federazione ha deciso di cambiare allenatore e tramite un procuratore del posto ho saputo di questa proposta. Sono stato onorato fin da subito e ho accettato una sfida stimolante. Attualmente la Moldavia è al 177esimo posto del raking FIFA. L’obiettivo è quello di far crescere il movimento con la programmazione puntando anche su giovani di prospettiva".

L’ultima vittoria in una gara ufficiale della Moldavia risale a giugno 2019. A Bordin spetterà l’impresa di risollevare le sorti del calcio moldavo con esperienza e innovazione.

C’è qualcosa nel calcio moldavo che ti ha stupito?

"Non si può paragonare, ma quello che sto riscontrando in nazionale e avevo già visto allo Sheriff è la grandissima attenzione e organizzazione nelle strutture sportive. Negli ultimi anni c’e’ stato un investimento nei centri sportivi nel paese e questo è fondamentale per sviluppare il movimento e far crescere e migliorare giovani calciatori".

Da giocatore hai avuto cinque maestri in panchina come Sacchi, Mondonico, Lippi, Boskov e Mandorlini. Cosa hai preso da ognuno di loro?

"Sacchi che ho avuto a Parma era bravissimo nell’organizzazione e nella cura dei particolari durante gli allenamenti e per l’epoca fu davvero innovativo. Lippi ma anche Boskov erano maestri nella gestione del gruppo. A Mandorlini mi lega un rapporto ancor più speciale perché sono stato per anni anche suo vice. L’esperienza al suo fianco è stata importante per sviluppare quell’idea di calcio propositivo che cerco di portare sempre nelle squadre che alleno".

Sei stato capitano e trascinatore di quello Spezia di inizio anni 2000 di mister Mandorlini. C’è un giocatore dello Spezia di oggi nel quale ti rivedi?

"Io ho giocato in serie A tanti anni come centrocampista centrale, poi verso fine carriera ho fatto il difensore. Mi piaceva molto impostare il gioco e in questo nello Spezia attuale è molto bravo Terzi. Riesce con l’esperienza a dare un grande contributo ai compagni sia nell’organizzazione sia nel carisma in campo. Nel suo modo di giocare mi ci rivedo. Mi piace molto lo Spezia di mister Italiano, sta facendo un lavoro straordinario e lo seguo spesso alla tv sia per lavoro ma soprattutto con il cuore. Non dimenticherò mai l’affetto che mi hanno dato i tifosi aquilotti".

C’è un calciatore dello Spezia che vorresti nella tua nazionale?

"Come tipo di giocatore mi sarebbe molto utile avere uno come Terzi a impostare in difesa, ma anche uno come Maggiore negli inserimenti. Lui e Bastoni sono stati davvero due grandi sorprese di questa serie A. Sono spezzini e questo è ancora più bello".

Un giocatore moldavo da consigliare allo Spezia del futuro?

"Abbiamo buoni giocatori, ma se devo puntare su un giovane che tra l’altro si sta facendo le ossa in Italia ti dico Daniel Dumbravanu classe 2001 che gioca nella Primavera del Genoa. È un difensore centrale mancino, alto 1.92 che sa anche impostare il gioco. Ha tutte le caratteristiche con il tempo per emergere".

Ogni tanto torni alla Spezia?

"Certo. Ho i miei figli che vivono lì. E poi ho tantissimi amici sia in città che nel borgo delle Grazie. Ho sentito dire che quest’anno forse organizzeranno il Palio con le dovute precauzioni causa emergenza covid. Mi farebbe piacere esserci, sono un grande appassionato".