MATTEO MARCELLO
Cronaca

Trovata una bomba inesplosa cent’anni dopo Falconara, via alla rimozione

Lerici, in campo artificieri e Comsubin per l’ordigno risalente al 1800. Vietata la balneazione tra Santa Teresa e San Terenzo

Al via le operazioni di rimozione (foto di repertorio)

Al via le operazioni di rimozione (foto di repertorio)

Lerici (Spezia), 19 settembre 2023 – Per oltre cento anni è rimasto incastonato nella collina a picco sul mare, testimone inconsapevole – ma anche potenzialmente esplosivo – di quella che fu l’immane tragedia di Falconara. A pochi giorni dal 101° anniversario dello scoppio della polveriera che causò morte e distruzione, a Lerici è tornato alla luce un ordigno inesploso. Una granata di circa 400 chilogrammi risalente al 1800, trovata in località Chiapparo, tra la Baia Blu e la spiaggia delle canoe, che si stima possa contenente circa trenta chilogrammi di esplosivo.

La segnalazione del ritrovamento, avvenuta tempo fa, aveva ovviamente fatto scattare i primi provvedimenti cautelativi, oltre ai sopralluoghi da parte degli artificieri e del Comsubin, che cureranno tutte le operazioni di disinnesco, rimozione e brillamento dell’ordigno. Attività molto delicate (anche alla luce dell’età della granata; ndr) che hanno portato il sindaco Leonardo Paoletti di intesa con le istituzioni a emanare un’ordinanza per tutta la durata delle operazioni, che inizieranno domani alle 8. Nel dispositivo viene ordinata la sospensione della balneazione e il divieto di varo e alaggio di tutte le tipologie di imbarcazioni nel litorale compreso tra Santa Teresa e la spiaggia di San Terenzo. Disposta anche la chiusura del parco di Falconara e la sospensione di tutte le attività previste nel campo sportivo ’Bibolini’.

"La ripresa delle attività non potrà avvenire prima della conclusione delle operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico, che sarà opportunamente comunicato a tutti gli interessati" di legge nell’ordinanza. Secondo quanto emerso dai sopralluoghi, l’ordigno sarà dapprima liberato dagli arbusti, terra e rocce, poi disinnescato e infine fatto rotolare con l’utilizzo di cuscinetti gonfiabili verso il mare, dove verrà caricato su una chiatta e portato al largo. Le operazioni di brillamento si terranno a circa cinque miglia dalla costa lericina. "È stato confermato che si tratta di una bomba inesplosa legata allo scoppio di Falconara – spiega il sindaco di Lerici, Leonardo Paoletti –. Sulle modalità di intervento è stata svolta una riunione in prefettura. Con gli artificieri intervenuti per i sopralluoghi, è emersa la possibilità che l’ordigno, qualora non costituisse più un pericolo, e non ci sia l’esigenza di farlo brillare, venga regalato al Comune. Sarebbe un cimelio importante, testimonianza della tragedia che colpì il nostro territorio".