
La Regione Liguria vince la battaglia al Tar contro Trenitalia sulle somme che il gestore del trasporto ferroviario deve versare nelle casse dell’ente regionale nell’ambito del contratto di servizio per il triennio 2015-2017, in relazione al saldo positivo a favore di Trenitalia pari 6,5 milioni di euro determinato dalla tariffa applicata nel 2017 al Cinque Terre Express, il treno speciale dedicato al turismo nelle Cinque Terre, fruibile a fronte di una tariffa maggiorata rispetto a quella riservata ai residenti. Il Tar ha infatti confermato la legittimità degli atti con cui la Regione, con una delibera ad hoc approvata nel maggio dello scorso anno, aveva stabilito che Trenitalia avrebbe dovuto versare la somma di 6.746.000 euro per "ricondurre al previsto equilibrio il saldo contabile triennale", tenendo conto "anche delle penalità da applicare a Trenitalia per il mancato rispetto degli obblighi contrattuali e delle detrazioni relative a servizi non effettuati nonché, dall’altro lato, dell’importo ancora a proprio debito". Le radici della vicenda affondano però nel 2016, quando la Regione Liguria aveva stabilito di rinnovare a favore di Trenitalia per il triennio 2015-2017, l’affidamento del servizio pubblico di trasporto ferroviario di interesse regionale e locale: un contratto similare a quello precedente, fatta salva una diversa modalità di quantificazione del corrispettivo che la Regione, a fronte del rispetto del programma di esercizio, avrebbe versato a Trenitalia secondo un nuovo prospetto che comprendeva i costi e i ricavi previsti per ogni annualità e il risultato netto complessivo pari a zero da conseguire al termine del triennio.
Al fine di monitorare l’andamento dei costi e dei ricavi e per consentire l’attivazione degli eventuali correttivi necessari al raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario relativo al triennio, Trenitalia avrebbe dovuto comunicare con cadenza trimestrale il preconsuntivo del conto economico. Tuttavia, la ritardata trasmissione dei dati non ha consentito alla Regione di rilevare tempestivamente uno scostamento rispetto ai dati previsionali, con un saldo a favore di Trenitalia pari a 6,5 milioni di euro per il triennio – determinato dalla tariffa Cinque Terre Express – e di adeguare in conseguenza l’importo della rata finale di conguaglio del corrispettivo del contratto di servizio. Da qui la decisione della Regione di fissare a carico di Trenitalia una somma di 6.746.929,45 euro – calcolata tenendo conto anche delle penalità applicate a Trenitalia per il mancato rispetto degli obblighi contrattuali e delle detrazioni relative a servizi non effettuati nonché, dall’altro lato, dell’importo che la Regione doveva ancora versare alla società – per ricondurre al previsto equilibrio il saldo contabile triennale. Cosa che ovviamente non è piaciuta a Trenitalia, che ha impugnato la delibera. Ieri la sentenza del Tar, con i giudici che hanno respinto il ricorso.