Mentre incontriamo le tante persone che si sono presentate all’appuntamento con i nostri taccuini per denunciare un vero e proprio ’cahier de doléances’ per il loro paese, un cinghiale adulto entra in scena: prima va verso la bottega, poi torna indietro, sale le scale della chiesa e passa in mezzo a noi. Si sposta poco più avanti e inizia a grattarsi la schiena sul tronco di un albero della piazza e quando ha finito se ne va per i vicoli alti del borgo. "Questi animali ormai sono di casa, girano indisturbati per le nostre strade. Nessuno fa niente, razzolano anche dove i bimbi vanno a giocare, fanno i bisogni. E poi?".
Siamo a Biassa. Un piccolo centro che si è aperto al turismo, caratterizzato da una coesa comunità, e via di passaggio per coloro che amano la natura e gli sport all’aperto, complice la posizione fra la città, il monte Parodi, le Cinque Terre. Eppure, la gente non è contenta. "Il nostro paese è letteralmente lasciato andare, ormai da una ventina d’anni e con quest’amministrazione niente è cambiato. È suggestivo, eppure nessuna manutenzione viene fatta o quasi, e noi non abbiamo un posto in cui poterci ritrovare o dove i bambini possano giocare, a parte la piazza della chiesa di San Martino. Perché qui non sono stati utilizzati i soldi del Pnrr come da altre parti?". La prima lamentela è relativa ai parcheggi, che in molte zone del paese neanche sono segnalati. Mancano e generano spesso sosta selvaggia, ma Biassa neanche può contare su un polmone per la sosta da utilizzare per i pochi eventi di richiamo. La soluzione ci sarebbe, ma ancora non è attuata. "Tutto ruoterebbe intorno al campo sportivo, usato da qualche amatore, ma intorno fatiscente. Il terreno è comunale e potrebbe essere risistemato, sia creando i parcheggi necessari intorno, sia allestendo dei prefabbricati a uso spogliatoio e da sfruttare per le sagre, la struttura attuale è inutilizzabile. Ci sarebbero anche tre giochi per i bambini, ma in brutte condizioni e in mezzo allo sporco. Oltre al danno, la beffa". Servirebbe anche una sede per le attività ricreative invernali e per la pro loco. "Ci sarebbe la ex Croce Rossa, ma dicono sia inagibile. Eppure, ci fanno andare proprio lì a votare...". Gli abitanti di Biassa lamentano una mancata cura. "Siamo dimenticati. Eppure le tasse le paghiamo. Ogni tanto viene qualche squadra e fa lavori toccata e fuga, ma non è quello che serve". Capitolo chiesa: ci sono criticità legate all’oratorio – "cade a pezzi, eppure ci sono degli affreschi di pregio dentro" –, usato come deposito, il campanile e la facciata da restaurare, oltre che sculture e arredi a rischio. Il ’cahier’ continua con le corse Atc per la città e Riomaggiore: "Sono pensate per i turisti, mentre delle nostre esigenze non si occupa nessuno. Proprio i visitatori non rispettano il nostro verde: anche adesso, salgono per cercare funghi e castagne e poi sporcano".
Chiara Tenca