Battaglia legale sul Cosap. La Provincia batte cassa al concessionario dell’A12

Si profila uno scontro tra Salt e l’ente di via Veneto sui canoni non pagati. In ballo oltre 165mila euro, che la società non ha intenzione di saldare .

Battaglia legale sul Cosap. La Provincia batte cassa al concessionario dell’A12

Battaglia legale sul Cosap. La Provincia batte cassa al concessionario dell’A12

La prima udienza si terrà il 12 settembre, e la sensazione è che la battaglia possa durare anni. Stiamo parlando della guerra a colpi di carte bollate tra la Provincia e Salt, la Società Autostrada Ligure Toscana che detienela concessione di gran parte dell’A12 e dell’A15. Nodo del contendere è il Cosap, il canone dovuto per le occupazioni permanenti e temporanee realizzate nelle strade e nei corsi d’acqua, così come nelle piazze, nei mercati e più in generale su suolo demaniale o del patrimonio indisponibile degli enti. Secondo la Provincia, Salt non avrebbe mai pagato negli ultimi cinque anni il Cosap – dal 2021 sostituito dal Canone unico patrimoniale – nonostante da decenni occupi con viadotti, sopraelevate, svincoli, raccordi e altre infrastrutture, numerose aree di proprietà della Provincia. Gran parte delle occupazioni si verifica in Val di Vara, dove i viadotti e le infarstrutture dell’A12 si intersecano con le strade provinciali, come la sp7 di Brugnato, la sp10 della Val di Vara, la sp566 che unisce Brugnato e Sesta Godano. Un altro caso riguarda il tratto iniziale della sp31 della Ripa. La Provincia, che negli ultimi mesi ha rimesso in moto le attività di accertamento di tasse e tributi non pagati, tramite l’Ufficio concessioni il 28 dicembre dello scorso anno ha sollecitato il concessionario autostradale a versare le somme dovute per il Cosap, relative al triennio dal 2018 al 2020, e quelle inerenti il Canone unico patrimoniale, relative al triennio 2021-2023, per un ammontare complessivo pari ad 165.445,89 euro. Un invito che non è piaciuto alla Società Autostrada Ligure Toscana, che ha deciso di opporsi al pagamento e di bussare alle porte del tribunale della Spezia per vedere riconosciute le proprie ragioni.

Nei giorni scorsi, il presidente della Provincia, Pierluigi Peracchini, ha dato il via libera alla costituzione in giudizio, affidandosi all’avvocato dell’ente, Veronica Allegri. "Con riferimento alla giurisprudenza in materia, si ritengono sussistenti i presupposti per costituirsi in giudizio a sostegno della legittimità degli atti assunti da questo ente" si legge nel decreto presidenziale. Un tema, questo, sul quale peraltro si è già espressa pià volte perfino la Corte di Cassazione. In una sentenza del 2021, i giudici avevano stabilito che "nel caso di occupazione di spazi rientranti nel demanio o nel patrimonio indisponibile dello Stato, o nel demanio comunale e provinciale, da parte di una società concessionaria per la realizzazione e la gestione di un’opera pubblica, alla stessa non spetta l’esenzione in quanto è questa ad eseguire la costruzione dell’opera e la sua gestione economica e funzionale, a nulla rilevando che l’opera sia di proprietà dello Stato, al quale ritornerà la gestione al termine della concessione".

Matteo Marcello