Basi Blu, si accende il dibattito "Progetto mai presentato Manca il dialogo con la città"

Il destino della cittadella della Marina Militare al centro della tavola rotonda organizzata da LeAli. Focus sulla mancanza di informazioni in vista di interventi che ’peseranno’ sulla vita di tutti.

Basi Blu, si accende il dibattito  "Progetto mai presentato  Manca il dialogo con la città"

Basi Blu, si accende il dibattito "Progetto mai presentato Manca il dialogo con la città"

Nonostante un sabato caldo e soleggiato, ieri mattina, una sala gremita ha fatto da sfondo al dibattito sul futuro della base navale e dell’arsenale della Marina Militare, organizzato dalla lista civica LeAli a Spezia e ospitato all’interno del Sun Space di via Sapri. Tra il pubblico presente anche molte "magliette arancioni", colore indossato dai membri dell’associazione "Murati Vivi" a Marola. Una tavola rotonda che ha visto protagonisti il consigliere Regionale Roberto Centi, Guido Melley, la senatrice Raffella Paita e l’onorevole Andrea Orlando in collegamento dalla Turchia, ma ‘ristretta’, rispetto alle aspettative a causa di alcune importanti defezioni che, durante la mattinata, hanno lasciato spazio a qualche polemica. "Purtroppo – ha spiegato Centi - questa mattina abbiamo avuto il diniego del nostro sindaco, del presidente della regione e all’ultimo momento anche di due parlamentari l’onorevole Maria Grazia Frijia e la senatrice Stefania Pucciarelli che avevano garantito fino a due giorni fa la loro presenza. Ci dispiace, troviamo che sia un atto di afasia politica, cioè di incapacità di dire quello che pensano. Credo che la città ne avesse diritto".

Dal suo canto, la senatrice Pucciarelli aveva già affidato ad una nota le sue scuse per la mancata partecipazione confermando "la più ampia disponibilità al dialogo e al confronto su questi temi strategici per La Spezia". Proprio l’importanza del dialogo è stato uno degli argomenti emersi durante il dibattito. Quello tra istituzioni centrali, enti locali e stato maggiore che permetta di attuare un piano di individuazione e riutilizzo dei beni parzialmente dismessi della Marina e il dialogo che non deve mai mancare con la società civile e che invece sembra essere stato assente in merito al progetto Basi Blu, "un progetto logistico – spiega Melley - che prevede la realizzazione di moli di ormeggio, costato 350 milioni di euro e piovuto dal cielo senza essere proposto né spiegato alla città - e che secondo il rappresentante della lista civica porta con sé anche preoccupazioni dal punto di vista della sicurezza e ambientali come la riattivazione dei serbatoi di carburante sotto le viscere di Marola e un mega dragaggio della darsena.

"Basi Blu - spiega- per noi è scollegato da un disegno di carattere strategico. Per questo avevamo invitato anche la Marina Militare a partecipare a questa tavola rotonda perché ci spiegasse il suo punto di vista". Sulla stessa linea anche l’onorevole Andrea Orlando: "Condivido la perplessità sulle modalità con le quali si porta avanti l’ipotesi delle Basi blu. Ritengo sia un metodo che metta una croce sulle aspirazioni di Marola e penso sia un passaggio che abbia una portata di impatto territoriale così significativo che non penso possa realizzarsi senza un confronto con la città". Rivitalizzare l’attività dell’arsenale attraverso un piano strategico e con esso la sua vocazione produttiva è stato un altro degli argomenti centrali del dibattito: "Sta mancando una visione strategica – ragiona Guido Melley- serve un piano industriale di medio e lungo periodo – e rilancia- Noi come LeAli a Spezia proponiamo che l’arsenale venga destinato a polo delle manutenzioni navali nazionali della flotta e Taranto diventi la base logistica del Mediterraneo. Poi si dovrà decidere come investire sull’arsenale: con nuove assunzioni o con un modello di appalti esterni". Sul tema dell’occupazione in arsenale l’onorevole Orlando avverte: "Siamo sull’orlo del collasso. Le risorse amministrative rischiano da qui alla fine dell’anno, con i pensionamenti, l’impossibilità di gestire anche l’ordinaria amministrazione e un collasso rischierebbe di avviare verso la premessa di un abbandono". Raffaela Paita infine ammonisce: "Siamo diventati da una città che aveva una vocazione produttiva molto forte ad una città turistica, con una propensione a servizi mordi e fuggi. Bene la vocazione turistica ma attenzione a perdere quella tensione verso la nostra storia, cioè una città che cresce e si espande con il polo militare, con una forte vocazione cantieristica e portuale".

Maria Cristina Sabatini