Bandiera di ricerca e sostenibilità "Il Mediterraneo ha bisogno di noi"

Il presidente di Italian Blue Growth Pagni spiega l’ossatura di quest’anno. "Rappresentiamo un unicum"

Bandiera di ricerca e sostenibilità  "Il Mediterraneo ha bisogno di noi"

Bandiera di ricerca e sostenibilità "Il Mediterraneo ha bisogno di noi"

In occasione della conferenza stampa di presentazione dell’ottava edizione di Seafuture che si è svolta ieri a Roma, abbiamo colto l’occasione di rivolgere alcune domande a Cristiana Pagni, presidente di Italian Blue Growth srl, la società che organizza, insieme alla Marina militare, l’importante manifestazione internazionale. Una kermesse che è da anni vetrina privilegiata delle realtà economiche, nazionali e locali, legate all’industria armiera, ma anche palcoscenico per tutto ciò che – nei settori della protezione civile, dell’ambiente marino e della subacquea – è collegato alle frontiere dell’innovazione tecnologica.

Pagni, che edizione sarà?

"Seafuture 2023 conferma la crescita esponenziale a cui si assiste da anni. Il suo punto di forza è quello di mantenere il proprio imprinting industriale e tecnologico ed essere luogo d’incontro, confronto, scambio di know how e progettazione. Seafuture sa dialogare e sa far dialogare anche realtà che parlano lingue diverse o che partono da punti di vista differenti per arrivare a dare risposte concrete. Rappresentiamo un ’unicum’ per un’economia sostenibile e per consolidare il ruolo dell’Italia nel Mare Nostrum, nel Mediterraneo. I mari hanno bisogno di noi per garantire un’ondata di cambiamento e garantire sostenibilità economica e ambientale alla nostra e alle generazioni future".

Sarà inaugurato il 9 giugno alla Spezia il primo polo nazionale della subacquea. Quanto è importante secondo lei quest’evento per la crescita del territorio e come si lega, se si lega, a questa edizione di Seafuture?

"La scelta di realizzare alla Spezia il Polo nazionale della dimensione subacquea è basata sugli stessi presupposti che ci hanno convinto a fare della Base navale spezzina la ’casa’ di Seafuture. Il Centro di supporto e sperimentazione navale (Cssn) che ospiterà il Polo è già un punto di riferimento nazionale e con gli altri enti di ricerca presenti nel territorio formano l’ossatura della nostra iniziativa, sviluppata per mettere a frutto competenze e opportunità in collaborazione con la Marina militare che è il nostro principale partner".

Una parte della società civile, legata ad ambienti pacifisti, ha recentemente denunciato un allontanamento di Seafuture dall’originale obiettivo della manifestazione, sottolineando una sua presunta trasformazione da fiera internazionale dedicata all’innovazione e alla ricerca di tecnologie inerenti al mare, a ’mostra militare’. Cosa ne pensa?

"Seafuture è nata come fiera della nautica. Nel 2012, quando ero presidente dell’azienda speciale della Camera di commercio si è rafforzato il format dell’innovazione tecnologica legata al mare e la Marina militare, che già partecipava all’evento, è diventata partner strategico. Seafuture è questo: innovazione tecnologica radicata nel territorio industriale spezzino e nazionale, con una forte propensione all’internazionalizzazione".

Maria Cristina Sabatini