Bagno al Carlo Alberto Anche il circolo Pertini si unisce al fronte del no

Si moltiplica la ’chiamata alle armi’ in vista del presidio di sabato prossimo "Soluzione di élite funzionale soltanto alla grandeur di Toti e dei suoi sindaci".

Bagno al Carlo Alberto  Anche il circolo Pertini  si unisce al fronte del no

Bagno al Carlo Alberto Anche il circolo Pertini si unisce al fronte del no

"Non solo per noi, anche per le future generazioni. Indietro non si torna!". Chiama alla mobilitazione il comitato ’Palmaria sì Masterplan no’, per "preservare l’isola da una trasformazione che rischia di omologarla agli altri tanti luoghi balneari", insieme a Legambiente, Frastaglio Portovenere, Posidonia. Il nuovo sit-in è annunciato sabato 15 aprile: il fronte del no partirà dalla passeggiata Morin alle 11.15, con ritorno alle 16.30 (prenotazione via sms al numero 353 4497366). Diverse le contestazioni al progetto dello stabilimento balneare con piscine e ristorante al Carlo Alberto, detonate dall’apparizione della gru galleggiante sopra la prateria di posidonie con cui sono stati portati i materiali per gli interventi. "Noi pensiamo che questo, al di là delle incongruenze di carattere normativo che presenta, sia il primo passo di un progetto di trasformazione dell’isola che vede nella dismissione e privatizzazione di molti immobili prevista dal masterplan il disegno del disinteresse pubblico nei confronti del patrimonio del Comune". Dal mancato esercizio di prelazione per l’acquisto da parte del Comune alla "negligenza e indifferenza a fare del Parco naturale regionale un elemento forte di attrazione per un turismo compatibile con la straordinaria specificità ambientale che la zona rappresenta", alla stessa apertura del cantiere, i punti di questo ’j’accuse’ sono diversi. Dopo la denuncia delle procedure per la concessione dei permessi ritenuta troppo disinvolta anticipata ieri nelle nostre colonne, il no arriva ora per demolizione e ricostruzione del fabbricato diruto, "definito dalla normativa "testimoniale" e vietata nelle norme di attuazione, il pontile galleggiante e le piscine "non previste né dal piano del parco, né dal piano urbanistico. Il fronte del no bolla l’operazione come una svendita "di una vera occasione di miglioramento e fruibilità pubblica di un’area per un misero wc pubblico, che questa amministrazione non ha trovato il modo di realizzare in 10 anni di governo".

E si unisce alle proteste, fra le varie associazioni, anche il circolo Pertini, che chiede "unità e iniziativa politica per fermare lo scempio". "Il presidente Toti non ha fatto mistero di voler trasformare la Palmaria in una ’piccola Capri’, quando le norme vigenti consentirebbero soltanto manutenzione e risanamento conservativo. Quella che viene proposta è una soluzione di élite, funzionale alla grandeur di Toti e dei suoi sindaci fedeli. Noi rivendichiamo un turismo popolare, rispettoso dell’ambiente, escursionistico, sportivo, culturale, esperienziale: il contrario di questa operazione per pochi, dall’impatto paesaggistico permanente, che muterebbe in modo irreversibile i caratteri originari dell’area". Unico modo per ottenere lo stop– secondo il circolo – "l’unità delle forze civiche e politiche di Porto Venere e della provincia contrarie allo sfregio di un patrimonio ambientale unico".

Chiara Tenca