REDAZIONE LA SPEZIA

Baglietto, 40 milioni di fatturato nel 2020

E il nuovo manager Deprati punta su energia ecosostenibile: "Il fossile va abbandonato. Il futuro sono i motori ad alimentazione green"

La storia di Baglietto è quella di un cantiere navale che ha saputo rinnovarsi e resistere attraversando la crisi di fine secolo e due guerre mondiali per giungere all’alba del nuovo millennio sempre alla ricerca di innovazione pur mantenendo un’identità classica e tutta italiana. Fondato nel 1854, è probabilmente il cantiere ancora operativo più vecchio del mondo, ha mantenuto la sua storia italiana dapprima con la famiglia fondatrice, per poi essere rilevato nel 2012 dalla famiglia Gavio, attiva nel campo della logistica e dei trasporti, per la quale il mondo della nautica da diporto era prima una passione che un vero e proprio comparto produttivo ed economico. Degli ultimi anni le acquisizioni di Cerri Cantieri Navali e Bertram che hanno aumentato le capacità produttive del cantiere e gli orizzonti commerciali, affacciandosi anche al mercato del nuovo mondo. Dell’ultimo periodo, poi, la riorganizzazione interna che vede alla guida Diego Michele Deprati, ex di Cerri che insieme ad altre nuove figure manageriali accompagnerà lo storico cantiere verso il futuro della nautica che sarà basato sull’ecosostenibilità delle navigazioni da diporto.

"E’ una vera e propria rivoluzione industriale. I cantieri sono da sempre un pò legati alla tradizione e fanno fatica ad evolversi, ma stiamo lavorando con giovani ingegneri che porteranno innovazione tecnologica e ricerca ingegneristica nel settore che deve inevitabilmente rivolgersi all’ecosostenibile" spiega Deprati che aggiunge: "Il carbon fossile è da accantonare, nel nord Europa sono già avanti su questa materia, e noi abbiamo deciso di investire su questo. Abbiamo già un’imbarcazione a propulsione ibrida, ma miriamo ad altri sistemi di motoristica che evitino del tutto il gasolio per prediligere l’elettricità o l’idrogeno". Dell’anno scorso il varo della prima imbarcazione ibrida al mondo, un 50 metri che oltre alla motorizzazione classica può essere alimentato anche a batterie o attraverso i generatori che hanno un consumo di gasolio ridottissimo. A discapito della velocità, si può navigare a pochi nodi in modo totalmente ecologico. "La navigazione in questa modalità è vincente ad esempio nelle zone di tutela ambientale, penso ai parchi marini che si andranno sempre più ampliando nel mondo, riserve naturali in cui sarà possibile navigare grazie a questa avanguardia che è anche un’esperienza di navigazione: navigando ad elettricità, sembra di stare in barca a vela, il rumore è pari a zero e ci si può godere lo sciabordio del mare" conclude Deprati che con orgoglio sbandiera una crescita del cantiere nell’ultimo anno arrivando a fatturare 40 milioni di euro in un periodo di passi incerti per l’economia mondiale.

"Il nostro settore – dice – grazie al cielo non ha subito flessioni, non ci siamo mai fermati, se non proprio nel periodo peggiore ed abbiamo avuto la capacità di costruire tre imbarcazioni in stock, senza commessa, soprattutto grazie ai proprietari che hanno creduto nel nostro comparto". Il lusso non conosce crisi: sono nove le imbarcazioni in produzione attualmente nel cantiere, un numero elevatissimo considerando il segmento di produzione in cui si inserisce e cioè quello navi da diporto, da 30 a 70 metri. A dare alcuni numeri è il responsabile commerciale di Baglietto, Fabio Ermetto, di recente nomina: "Attualmente abbiamo tre siti produttivi, uno a Spezia, nostro quartier generale, di 35mila metri quadrati, ma che prevede un’espansione; uno a Carrara, ex sito Cerri in cui produciamo imbarcazioni più piccole, sino a 30 metri e la parte Navy, dedicata alle imbarcazioni militari; ed uno a Fort Lauderdale, in Florida, dove produce Bertram. Abbiamo 76 dipendenti ma un indotto di circa 300 persone tra maestranze ed operai".

Valeria Antonini