Allarme baby squadristi: spedizioni punitive alimentate dall’odio coltivato a mezzo chat

Indagine sulle aggressioni a Ceparana e Sarzana svela una rete: "La ragione di vita deve essere la tutela della razza ariana". Progetto di avvicinare gli ultras. "Dobbiamo farci conoscere e reclutare"

Fra i requisiti per far parte del gruppo c’era quello della testa rasata (Foto d'archivio)

Fra i requisiti per far parte del gruppo c’era quello della testa rasata (Foto d'archivio)

La Spezia, 22 marzo 2023 – L’odio razziale trovava il suo brodo coltura nei pensieri e nelle immagini che circolavano nelle chat, al riparo da intrusioni. Qualche esempio: "La ragione di vita deve essere la tutela della razza ariana".

"Il nazionalsocialismo è l’unico vero partito" c’è scritto sotto la foto di un portacenere con l’emblema di una svastica e la sottolineatura choc al pensiero dell’uso raccogli cenere: "E quasi un peccato riempirlo di ebrei...". E poi ancora: "E’ stato il negro" scritto nel fotomontaggio che riprede Meredith Kerchern, la ragazza di 22 uccisa con 47 coltellate a Perugia nel 2007, con in mano il cartello accusatorio.

Sono solo alcune delle espressioni in cui sono incappati i carabinieri del Reparto operativo indagando su un’aggressione che ha svelato l’esistenza di una rete fra giovani imbevuti di ideologia nazista e una precedente spedizione punitiva.

Il primo fatto accadde a Ceparana il 22 febbraio del 2021. Fu pedinato e aggredito un ragazzo di 18 anni ’colpevole’ di avere un autoadesivo appiccicato sul cellulare con la scritta "Azione antifascista". I carabinieri, grazie alla sua denuncia e ad un’indagine lampo sul territorio, risalirono agli aggressori e da lì ai loro cellulari. Il pm Alessandra Conforti dispose lo screening. Venne così a galla un mondo e il movente di una precedente aggressione, avvenuta l’8 novembre 2020 a Sarzana. Un adolescente fu accerchiato, minacciato e schiaffeggiato perchè indossava una maglietta celebrativa della Festa della Resistenza a Fosdinovo. Aggressione, anche questa, connessa ad uno scenario: "L’esistenza di un gruppo operante in provincia della Spezia, collegato con analoghi a Genova e Milano, ideologicamente di estrema destra, in particolare di ispirazione nazionalsocialista (naziskin o skinn 88), riconducibile a Lealtà e Azione e avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi" è scritto nella relazione dei Carabinieri del Reparto operativo.

Per una galassia oggetto di monitoraggio, ieri gli sviluppi processuali riferiti alle azioni squadriste commesse con l’aggravante della premeditazione e dell’odio etnico. Da una parte il patteggiamento della pena per Luca Tivegna, 27 anni; dall’altra, l’ammissione alla messa alla prova per Giovanni Mennella, Alice Sarbunk e Michele Panetta tutti 20enni. I primi tre furono all’opera in entrambi i casi, nel secondo agirono affiancati dal quarto indagato.

Tivegna, quando agì, era alla messa alla prova per l’imbrattamento dei muri della sede del Pd e di un barbiere di Ceparana. Impossibile richiederla. Di qui il patteggiamento chiesto e ottenuto dal suo legale, l’avvocato Cesare Alieti Bruzzi: 8 mesi con la sospensione condizionale e il pagamento delle spese processuali. Per gli altri giovani imputati di lesioni con l’aggravante della discriminazione, porta aperta, invece, al percorso educativo-riabilitativo funzionale all’estinzione del reato: 200 ore di servizio al canile della Spezia per Mennella e Sarbunk e 160 ore alla Pubblica assistenza di Ceparana per Panetta. Sullo sfondo l’avvenuto risarcimento del danno alle vittime, rispettivamente tutelate dall’avvocato Federico Fiore e Matteo Vicini, che hanno condizionato la loro uscita di scena dal processo con le promesse di ravvedimento da parte degli imputati. Sarebbe emersa, dopo l’apertura delle indagini, la prova degli indagati di aver tagliato i ponti con i gruppi extraprovinciali e le loro dinamiche interne: struttura gerarchica, obbligo di capelli rasati, incontri, azioni. Come quella di infiltrarsi negli ambienti degli ultras. "La razza è più importante del calcio ma chi segue il calcio a livello di ultras ha un buon livello di sottosviluppo mentale". Anche questo si trova scritto nelle chat, con propositi di reclutamento: "A livello di ultras occorre crescere".

Al di là di quelli che hanno portato al processo, non sono emersi altri fatti da codice penale; le emergenze investigative spezzine sono però state veicolate alle stazioni carabinieri territorialmente competenti. C’è da tenere alta la guardia.