Babbo Natale da piazza Garibaldi a corso Cavour. Abbracci in parata con quelli del Teatro Scalzo

L’evento ospitato nei giorni scorsi nello spazio della sua start-up ’Metaphora’. Al centro del dibattito i modi di un nuovo approccio all’intelligenza artificiale.

Babbo Natale da piazza Garibaldi a corso Cavour. Abbracci in parata con quelli del Teatro Scalzo

Babbo Natale da piazza Garibaldi a corso Cavour. Abbracci in parata con quelli del Teatro Scalzo

LA SPEZIA

Un libro che viaggia anche nel Metaverso. È ‘Antropologia per Intelligenze Artificiali’, il nuovo volume di Filippo Lubrano, presidente del gruppo giovani imprenditori Confcommercio, pubblicato da D editore. Il saggio rappresenta una guida culturale che unisce sensibilità umanistica e scientifica per comprendere la prossima generazione di innovazioni tecnologiche e le loro implicazioni etiche, e sta ottenendo ottime recensioni sulla stampa specializzata e generalista.

Nei giorni scorsi Lubrano ha presentato il suo libro in un’ottica innovativa, ovvero in un evento ‘nel Metaverso’, come dice Zuckerberg, o meglio ‘in realtà complementare’, sulla piattaforma di ‘Spatial’, nello spazio di Metaphora, la startup innovativa di Lubrano. Alla presentazione hanno partecipato anche l’editore Emmanuele Pilia, Andrea Daniele Signorelli, giornalista freelance che si occupa di tecnologia per Repubblica, Domani, Wired; Cora Gasparotti, danzatrice ‘del Metaverso’, e Fabrizio Venerandi, professore dell’istituto Majorana di Genova, esperto di letteratura elettronica e pioniere digitale. Nel suo libro Lubrano crede che sia necessario allargare lo spettro della nostra visione nei confronti dell’intelligenza artificiale. "Oltre alla Silicon Valley e all’Europa c’è dell’altro. C’è tutto il resto del mondo che sta crescendo e vale la pena iniziare a comprendere quella tipologia di innovazione che poi arriverà, prima o poi, anche in casa nostra". L’evento di presentazione del suo libro era fruibile da visore, ovviamente. "Ma anche da smartphone e dal browser del computer – racconta Lubrano –. È stato un esperimento a suo modo pionieristico, ma è riuscito bene: hanno partecipato anche persone per cui era la prima volta in assoluto che si trovavano nel ‘Metaverso’. Certo, faceva effetto parlare davanti a un pubblico costituito da avatar in alcuni casi realistici, ma in altri totalmente slegati dalle apparenze delle persone: c’erano orsetti giganti viola, personaggi che sembravano usciti da un film di Terry Gilliam. Ma quel che conta è che la qualità delle conversazioni nate è stata altissima, con interventi anche dal pubblico. E ognuno poteva connettersi da casa, con un impatto ambientale ridottissimo, e un’esperienza immersiva molto interessante. Credo possa essere una modalità che traccia una strada, e che possa applicarsi non solo a libri che trattano di tematiche come quella del mio, ma anche ad altre più tradizionali".

La fine delle presentazioni in libreria? "Assolutamente no, la libreria rimane il luogo principe di contatto con il pubblico, e la maniera di creare comunità. Ma la realtà complementare può aggiungere un livello, e permettere un accesso anche a persone con problemi di salute o di disabilità, oltre a creare un diversivo e una sperimentazione interessante per tutti".

Marco Magi