"Asl 5 è la cenerentola della sanità ligure"

Il consigliere regionale di LeAli Roberto Centi sottolinea le criticità della sanità locale: "Serve un piano di assunzioni straordinario"

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"Serve un piano di assunzioni straordinario che preveda l’ingresso dai 30 ai 40 medici, 200 oss e almeno 130 infermieri e poi assunzioni di figure amminstrative". Per Roberto Centi, consigliere di LeAli a Spezia Lista Sansa in Regione Liguria questa è l’unica possibilità per l’ASl5 di uscire dall’emergenza in cui si sta dibattendo. Una emergenza annosa e che con l’epidemia di Covid si è mostrata in tutta la sua drammaticità. "La situazione è gravissima – spiega con tanto di tabelle alla mano – Sono dati che ho raccolto con difficoltà. Ma questa tabella l’abbiamo ricostruita noi sulla base dei dati che ci sono stati forniti dalla Regione ricavati dalla tabella generale. Qui si può confrontare il numero dei dipendenti, per ciascun settore, in tutte le Asl della Liguria. Si vede benissimo che l’Asl5 è la“ cenerentola“ delle aziende sanitarie liguri".

Qualche esempio. In Asl1 (Imperia ci sono 2722 dipendenti (medici, infermieri, tecnici e Oss) su una popolazione di 209.244 abitanti. In Asl2 (Savona) ci sono 4591 dipendenti su una popolazione di 269.752 abitanti. nel Tigullio (ASl4) 2104 lavoratori su 144.408 abitanti. In Asl5 2300 dipendenti su 215.887 abitanti. Qui la differenza con Imperia salta all’occhio. Un discorso a parte invece va fatto per Genova dove al personale dell’Asl3 (4239 unità) su 707.362 residenti si devono aggiungere i dipendenti della aziende ospedaliere. E dunque Galliera 1978 dipendenti, Evangelico 606, San Martino 4.806, gaslini 1798. "Da questo raffronto – prosegue Centi – si evidenzia come a Imperia c’è una unità di personale ogni 76 abitanti, a Savona una ogni 58, e alla Spezia una ogni 93. Anche Genova che come personale conta anche quello delle aziende ospedaliere si attesta su una unità ogni 60 abitanti". E questo spiega la necessità per l’Asl5 di chiudere reparti, tagliare l’attività chirurgica per dislocare il personale in altri settori ancora più in sofferenza con il Covid.

Ma questo è un male che arriva da lontano. "E non è un caso – aggiunge – che la Liguria si distingua in maniera negativa anche su altri fronti. C’è uno studio del Sant’Anna di Pisa sulle performance aziendali che prende in esame 10 regioni, tra cui la Liguria. E l’Asl 5 è una delle aziende che va peggio. E questo non per demerito del personale, anzi i nostri primari, i nostri medici, i nostri infermieri, i nostri oss sono degli eroi rispetto alla scarsità di personale che abbiamo. Toti parla del piano restart che prevedeva 24 milioni di euro da investire entro i primi 4 mesi del ’22. Per noi questo piano è carente. Il problema del personale non si risolve spostadolo da una parte all’altra, ma con un piano di assunzioni a tempo indeterminato e non a tempo determinato. Altrimenti i concorrenti vanno in altre Asl dove i bandi sono a tempo indeterminato. Noi abbiamo delle eccellenze straordinarie, abbiamo dei reparti di eccellenza assoluto. potrei citare chirurgia. L’altro giorno ho presentato una interrogazione su traumatologia ortopedia, del dottor Sancin che ha liste di attesa molto lunghe. Queste eccellenze vanno valorizzate. Vanno incentivati i primari e le loro equipe, vanno dati mezzi, fatti investimenti. Avere un’eccellenza significa dare loro anche il diritto di mantenerla questa eccellenza perché altrimenti se non gli diamo gli strumenti, il personale e i mezzi poi non ci si deve chiedere perché preferiscono andare via. Adesso non è questo il caso. Nessuno se ne va ma occorre un piano di assunzioni serio"

Anna M. Zebra