Arsenale in movimento Aperture di credito, domande e polemiche sulla svolta Crosetto

Fincantieri e Rina lavorano al piano di rilancio con la Marina militare. I sindacati chiedono garanzie pubbliche e tavolo di concertazione. LeAli: "Bene il confronto col ministro ma sia trasparente e allargato".

Prime reazioni all’annuncio, da parte del ministro della Difesa Guido Crosetto a Seafuture, del piano di valorizzazione dell’Arsenale per la cui elaborazione, da concertare con la Marina Militare, sono stati ’arruolati’ Fincantieri e Rina. Appositi staff del colosso industriale e dell’ente di certificazione sono al lavoro da un mese. Obiettivo: delineare una bozza di piano prima delle ferie agostane. Mentre montano gli interrogativi di scenario sulla via della privatizzazione i segretari della funzione di Cgil, Cisl, Uil e Flp – Emanuele Bernardini, Claudio Pietrelli, Andrea Canali e Christian Palladino – riposte le bandiere sventolate nel sit-sos in davanti all’Arsenale, appresa la notizia della svolta, intanto rilanciano, ponendo dei paletti: "La Spezia può e deve essere candidata al ruolo di centralità internazionale internazionale. Non ci spaventa l’industria privata, ma a patto che questa si sviluppi in sinergia con la Base Navale e sotto l’egida della garanzia pubblica, per investimenti da e per il nostro territorio, per il nostro personale. Vogliamo dare il nostro contributo a nome di tutti i lavoratori chiedendo a gran voce l’istituzione di un tavolo territoriale ad hoc insieme alle autorità politiche territoriali e nazionali per lavorare ad un futuro che non ci veda come fanalino di coda ma come protagonisti per la sua costruzione all’unisono verso la stessa direzione". Palladino, dopo un consulto con la base, riavvolge il nastro: "Ora si comprendono la volontà di non assumere personale da oltre 10 anni, il decadimento delle infrastrutture, i ritardi degli emolumenti accessori per il personale, il blocco della mobilità, la cessione del Museo Tecnico Navale e tanti altri campanelli d’allarme".

Che fare? "Formuleremo proposte inerenti alla riorganizzazione interna, razionalizzazione di risorse, mobilità interdipartimentale ed ogni assetto che possa migliorare le condizioni di vita del nostro personale". Si agita anche il mondo politico. LeAli a SpeziaLista Sansa esordisce con un’apertura di credito: "Vogliamo prendere per buone le dichiarazioni ottimistiche che il Ministro Crosetto ha rilasciato sul futuro dell’Arsenale Vogliamo credere che l’annunciato progetto di rilancio della nostra Base Navale non sia una ennesima boutade ad effetto, ma sia frutto di una decisione attentamente ponderata del Governo i cui dettagli però non sono stati minimamente resi noti dal Ministro stesso. Vogliamo credere all’avvio per davvero di un confronto di merito ma chiediamo che venga effettuato alla luce del sole e pubblicamente con la città in tutte le sue articolazioni".

Al movimento civico non tranquillizza che lo stesso Ministro, mentre dichiara di voler lavorare al rilancio dell’Arsenale con il supporto di realtà del calibro di Fincantieri e Rina, "nulla dica rispetto al fatto che stanno procedendo i progetti preliminari del Programma Basi Blu: un mega investimento di 350 milioni di euro, passato sotto silenzio, che mira a realizzare nuovi moli militari e nuove infrastrutture logistiche senza alcuna ricaduta occupazionale di rilievo e soprattutto senza alcun nesso di collegamento con un nuovo piano industriale per l’Arsenale e l’intera Base Navale spezzina".

Sulla scia del convegno di sabato 27 maggio, LeAli a SpeziaLista Sansa chiede l’avvio di un tavolo permanente di confronto tra Governo, Stato Maggiore della Difesa e della Marina, Parlamentari spezzini, enti locali e rappresentanze sociali per "delineare una volta per tutte la vocazione strategica del nostro Arsenale quale Polo nazionale delle Manutenzioni della flotta navale, demandando a Taranto la funzione di Base Logistica per tutta l’area del Mediterraneo". Chiesta anche la riconversione delle aree militari in stato di parziale disuso o di abbandono, con recuperi ad uso urbano.

Corrado Ricci