
Arsenale alla canna del gas "Parlamentari inadeguati"
Una cannonata, per dirla col gergo militare. È quella ‘sparata’ contro la classe politica spezzina dalle rsu dell’Arsenale militare: l’ultima iniziativa lanciata da Stefania Pucciarelli, capogruppo della Lega in commissione Esteri-Difesa a Palazzo Madama e già sottosegretario alla Difesa, autrice pochi giorni fa dell’ordine del giorno che ha portato la Commissione ad approvare l’apertura di un tavolo negoziale per accertare il fabbisogno di personale necessario a garantire le capacità funzionali nel breve termine degli Arsenali militari, è stata intesa dalle rappresentanze sindacali di Marinarsen come la classica goccia che fa traboccare il vaso. Ed è proprio la senatrice del Carroccio la prima destinataria dell’affondo delle Rsu, poi esteso a tutta la politica locale e parlamentare spezzina, incapace di trovare in questi anni una soluzione al rilancio dell’Arsenale: "Ormai siamo alle comiche finali, la senatrice Stefania Pucciarelli, dopo essere stata dal 2018 in Commissione Difesa e successivamente sottosegretario alla Difesa, oggi opera finalmente un atto concreto: l’apertura di un tavolo negoziale per accertare il fabbisogno di personale negli Arsenali militari. La scarsa considerazione che la senatrice ha riservato alla base militare è la conseguenza di una profonda incompetenza. Nonostante il nostro Arsenale venisse descritto come una area di sinergia fondamentale, strategico, centro di relazioni virtuose, prezioso know how, di grande importanza occupazionale e chi più ne ha più ne metta – affermano le Rsu – a oggi e per decine di anni tutti i politici locali ed i parlamentari della nostra provincia, non hanno fatto nulla. Nel frattempo la situazione è andata sempre peggiorando, e oggi siamo a un punto di non ritorno".
"Cara senatrice – rilanciano le rappresentanze sindacali – che l’area della Base militare subisca la spinta di vari gruppi privati del settore della Difesa è cosa nota, ma che oggi gli enti della Base non garantiscono più nemmeno le minime condizioni di sicurezza, addirittura nelle strutture stesse, sembra non ne sia a conoscenza. Siete riusciti a polverizzare quella che voi chiamavate una realtà cruciale per il Paese. Stanchi di questi teatrini politici, l’unica cosa ancora da capire è se questo totale fallimento è dovuto a dilettantismo o ad un preciso progetto politico industriale. Ad ogni modo, considerato l’attuale stato di agonia in cui versa la Base Navale, abbiamo motivo di ritenere dubbie le capacità e le buone volontà dei politici locali succedutisi negli anni".
Matteo Marcello