
Erano accusati di truffa aggravata, in concorso, avendo approfittato della minorata difesa di un ottantenne residente a Portovenere, per impossessarsi di oltre 30mila euro. I fatti sarebbero accaduti dal giugno al novembre del 2020, l’accusa era nata dalla denuncia della presunta vittima ai carabinieri. Il sostituto procuratore Monica Burani aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per Massimo Balsano, 63 anni, e Mirco Gilli, 64 anni, entrambi residenti alla Spezia. Ma il giudice Gianfranco Petralia li ha assolti perché il fatto non sussiste, accogliendo in pieno le tesi difensive sostenute dagli avvocati di fiducia Matteo Vicini per Balsano e Raffaella Ponari per Gilli. Questo a fronte della richiesta di un anno del pubblico ministero. Secondo l’accusa, Gilli avrebbe presentato all’ottantenne Balsano come esperto nella gestione del denaro, facendogli credere che la sua banca stava commettendo errori nella gestione dei suoi risparmi, convincendolo quindi a trasferire il proprio denaro su conti correnti uno intestato a Gilli e l’altro a una parente di Balsano. Nell’arco di alcuni mesi erano stati effettuati diversi bonifici da un minimo di 1500 euro a un massimo di 7000, per i quali l’ottantenne aveva dichiarato di essere stato raggirato. Ma nel corso del dibattimento con l’ascolto dei testimoni, sarebbe emersa una realtà ben diversa e la ricostruzione fornita dalla persona offesa ha mostrato molte contraddizioni. Non solo l’ottantenne non avrebbe avuto una minorata difesa, ma sarebbe stato perfettamente consapevole di effettuare quei bonifici a favore degli imputati per riceverne dei benefici. Anche se le motivazioni non sono state ancora rese note, il giudice non ha ritenuto attendibile l’ottantenne e ha deciso per l’assoluzione.
M.B.