Massimo Merluzzi
Cronaca

Il valore degli anziani. “Patrimonio prezioso, da tutelare con azioni e investimenti sociali”

Le proposte di Ruocco, segretaria generale provinciale dello Spi Cgil. “Da noi si vive di più ma questo importante beneficio deve essere difeso”

L’età media degli spezzini è tra le più alte in tutta Italia

L’età media degli spezzini è tra le più alte in tutta Italia

La Spezia, 10 dicembre 2024 – Il primato non è più solitario. Sul podio dell’anzianità la provincia spezzina è stata raggiunta da Savona in un testa a testa della fascia tra i 65 e gli 80 anni. La fotografia della Liguria è decisamente caratterizzata dai capelli imbiancati e questo induce a una duplice riflessione. Vivere a lungo non è soltanto una questione di fortuna, Dna, oppure dai favori della qualità dell’aria e del clima ma dipende anche da come la fascia anziana viene curata, seguita, coinvolta e resa dunque parte costantemente attiva di un processo organizzativo. Ragione per cui sono necessarie diverse azioni quotidiane per continuare a tutelare e aiutare gli anziani. Sono tante le proposte rilanciate da Laura Ruocco segretaria generale provinciale Spi Cgil. Ex assessore del Comune di Spezia, dirigente della Provincia in pensione dal 2016 e adesso impegnata attivamente nel mondo della terza età.

Siamo ufficialmente primi nella classifica degli anziani?

“Siamo stati raggiunti da Savona e ci assestiamo sul dato del 9,8% degli over 80. Quindi siamo decisamente una popolazione longeva”.

Preoccupata?

“Se da un lato dobbiamo essere contenti di questo risultato dall’altro ci dobbiamo impegnare affinchè questo trend di lunga vita prosegua nel tempo abbinato quindi alle condizioni. Si calcola che nel 2050 in Italia le persone di età superiore ai 65 anni saranno tre volte superiori a quella dei giovani di 15 anni. In questa prospettiva noi siamo già molto avanti. Possiamo dire che in questo siamo una sorta di territorio sperimentale. Mi preoccupa invece il fatto che sempre più giovani decidano di lasciare la nostra zona e questo inevitabilmente significa impoverimento. Dobbiamo trattenere le nostre intelligenze perchè contribuiscano alla qualità”.

Ci sono le adeguate contromisure all’inevitabille invecchiamento?

“Sicuramente si, ma nella nostra provincia c’è una sottovalutazione del dato. Se pensiamo che un over 65 su 4 ha una malattia cronica la risposta di una sanità eccellente e adeguata è scontata. Ma così non è”.

Cosa manca ancora?

“Intanto un sistema ospedaliero all’altezza e poi quella famosa medicina territoriale che doveva già essere stata attivata con i fondi del Pnrr”.

Sociale e economia: sono due aspetti che devono essere affrontati?

“Sul tema pensionistico ad esempio ci sono linee guida del Governo che non possiamo sicuramente cambiare a livello locale. La stessa cosa vale per gli investimenti sul sistema sanitario. Ma a livello regionale e comunale si può fare qualcosa”.

Ad esempio?

“Intanto controllando l’aumento della qualità della vita. In una provincia turistica come la nostra è facile far lievitare i costi”.

Quali sono i punti chiave che il sindacato che lei rappresenta pone all’attenzione della politica ?

“Al primo posto la sanità, con servizi e strutture adeguate e liste di attesa che possono ridursi grazie a una maggior organizzazione delle singole Asl. Poi pensiamo anche all’aspetto sociale. Organizziamo punti di ritrovo che non siano soltanto isole sporadiche ma centri di vera e propria aggregazione dove si possa anche abitare”.

E chi può aiutare in questo progetto?

“Arte ad esempio. realizzando i Condomi Sociali. Edifici che possano ospitare la popolazione più anziana. Sarebbe un modo per favorire l’aggregazione e allo stesso tempo un vantaggio anche per l’assistenza sociale concentrata in un unico stabile e non divisa in varie zone della città”.

A proposito. Le città sono a misura di anziano?

“Non proprio. Basta guardare le difficoltà che l’utenza riscontra quotidianamente anche usifruendo dei mezzi pubblici. Ci sono zone non soltanto a Spezia ma in tutto il territorio spezzino nelle quali mancano le pensiline e le panchine alla fermata degli autobus”.

Le associazioni come si stanno muovendo?

“Devono monitorare la solitudine e favorire l’invecchiamento attivo. L’anziano è cambiato e anche a un’età per così dire avanzata è ancora in grado di garantire impegno nel volontariato oltre che all’interno di Auser, Federconsumatori oppure agli sportelli dei sindacati”.