
Un carabiniere del nucleo Cites con la gabbia dei pappagalli sequestrati
La Spezia 7 ottobre 2020 - Tre pappagalli cenerini sono stati sequestrati a un allevatore di Santo Stefano Magra (La Spezia) dai carabinieri del nucleo Cites de La Spezia, intervenuti su mandato della procura della repubblica a tutela di quella specie animale, considerata in via di estinzione. L'allevatore è in regolare possesso di una coppia di Psittacus erithacus, considerati gli esemplari di pappagallo più intelligenti e migliori imitatori e, per questo, ricercatissimi in tutto il mondo.
La convenzione di Washington in vigore dal 1975, consente dal 2017 a chi, come l'allevatore spezzino, avesse detenuto a quella data pappagalli cenerini prelevati in natura di continuare ad allevarli, ma vieta la vendita sia delle coppie originarie che della loro prole. In pratica è consentito lo spostamento di sede di quegli esemplari di pappagallo cenerino, ma non il passaggio di proprietà. L'allevatore di Santo Stefano Magra aveva invece messo in vendita i figli della coppia originaria, peraltro a un prezzo (700 euro ad esemplare), quasi dimezzato rispetto al valore di mercato,che si aggira sui 1300 euro a capo per i figli di coppie già nate in cattività.
Secondo i forestali il prezzo estremamente favorevole sarebbe stato uno stratagemma per adescare potenziali acquirenti, consapevoli o meno che la vendita di quegli esempliari è vietata e che quindi non sarebbero mai divenuti proprietari dei papagallini. I carabinieri hanno svolto accertamenti sul caso dell'allevatore e svolto approfonditi accertamenti, scoprendo che questo tipo di criminalità si sta diffondendo anche in provincia della Spezia. il commercio abusivo di specie animali e vegetali protette rappresenta un crimine, "di nicchia" poco noto all'opinione pubblica, malgrado a livello internazionale, si trovi al quarto posto dopo il commercio di stupefacenti, armi ed esseri umani.
