Alle radici pasoliniane di Davidson. Il Balletto Civile sabato al Dialma

Balletto Civile porta in scena 'Davidson', spettacolo danzato tratto da un'opera postuma di Pasolini, che affronta temi politici e poetici. Prima, proiezioni di corti. Dettagli e prenotazioni disponibili online.

Alle radici pasoliniane di Davidson. Il Balletto Civile sabato al Dialma

Alle radici pasoliniane di Davidson. Il Balletto Civile sabato al Dialma

Uno scritto breve e intenso, con una forte valenza politica e non solo poetica, una sorta di canovaccio che sfugge alle definizioni, concepito da Pier Paolo Pasolini soprattutto come una successione di immagini e di indicazioni di azioni. Balletto Civile, collettivo amatissimo a Spezia, propone domani alle 20.30, al Dialma Ruggiero, ‘Davidson’, spettacolo danzato tratto da ‘Il Padre Selvaggio’ di Pasolini.

In questa sceneggiatura appena abbozzata, iniziata nel 1962 e pubblicata postuma nel 1975, Pasolini racconta la storia di un ragazzo nero sensibile e acuto, proveniente da una tribù dell’Africa, e del suo incontro con un insegnante progressista e tormentato – una figura di frontiera alter ego dello stesso Pasolini – che cerca di dare ai suoi ragazzi un’istruzione moderna e anticolonialista. Una sceneggiatura ibrida che mischia codici e linguaggi differenti e proprio nell’assenza della sua realizzazione offre un grande potenziale espressivo, riletto e messo in scena da Balletto Civile per la rassegna ‘Fuori luogo’, in una vertigine tra opera letteraria e teatro fisico. In ‘Davidson’ i corpi di Maurizio Camilli e Confident Frank – con la coreografia di Michela Lucenti – dialogano tra loro affrontando questioni politiche e poetiche come il rapporto tra bianchi e neri, il problema della libertà e della democrazia e il difficile rapporto che intercorre tra noi e l’altro. Prima della rappresentazione, alle 18, sempre al Dialma, un nuovo appuntamento con ‘Tea Time’ a cura di Susanna Cecchini e Tea Paci che propongono questa volta due piccoli corti. ‘Tea Time’ inizierà con la proiezione del video di 6 minuti dell’artista londinese Onyeka Igwe ‘Specialised technique’, la cui storia inizia nel 1939, quando il governo britannico fonda la Colonial Film Unit, una struttura per la produzione e diffusione del cinema nelle colonie africane e che opererà fino al 1955 con oltre 200 produzioni. Il titolo allude alle linee guida impartite nel girare, che includevano montaggi lenti, nessun trucco con la telecamera e movimenti minimi dell’obiettivo. Nel tentativo di recuperare la danza nera da questo progetto coloniale, il video di Onyeka Igwe mira a trasformare queste immagini da spettacolo studiato a materiale vivo. Il pubblico assisterà poi alla proiezione di ‘Of Dreams in the Dream of Another Mirror’, di 16 minuti, dell’artista cinese Yunyi Zhu. Info e prenotazioni al 333 2489192 (anche messaggio Whatsapp) o a [email protected] (biglietti anche online su Vivaticket.it).

Marco Magi