MARCO MAGI
Cronaca

Alla Skaletta Las Pezia Food&Roll: "Sinfonia di sapori underground"

Un testo che è un po’ un concerto, un po’ una cena tra amici. ‘Las Pezia Food&Roll’, libro...

Un testo che è un po’ un concerto, un po’ una cena tra amici. ‘Las Pezia Food&Roll’, libro di ricette e storie di musica scritto a quattro mani da Fishbone Chef – all’anagrafe Massimiliano Bertagna – con l’amica giornalista Chiara Tenca (collega de ‘La Nazione’) è una stupenda dichiarazione d’amore per la cucina ligure, per la musica vissuta sulla pelle e per una città che pulsa di cultura underground, La Spezia, o meglio... Las Pezia. Una terra sospesa anche fra sapori e suoni. Verrà presentato oggi, alle 19, alla Skaletta Rock Club.

Il vostro libro è un omaggio a un territorio unico. Qual è, secondo voi, la vera anima della Spezia che avete voluto raccontare?

"Sicuramente quella di una terra fra monti e mare, senza spazi per coltivazioni e allevamento – dichiara Tenca – che ha creato un’enogastronomia basata sulla trasformazione di prodotti ‘poveri’, costretta a trovare delle modalità che rendessero ingredienti e piatti gustosi. Oltre a questo, filtrata dall’esperienza di Massimiliano nel campo musicale, quella della controcultura che caratterizza la città e in cui la sua storia artistica affonda le radici".

C’è un racconto o un aneddoto che l’ha colpita particolarmente mentre scrivevate? Uno che l’ha fatta pensare ‘questo dev’essere assolutamente raccontato’?

"Quello relativo al post concerto dei Ramones al Picco del 1991: Massimiliano ebbe la fortuna di conoscerli e socializzare in particolare con Cj, che poi ritrovò negli anni successivi per ben tre volte, occasioni in cui curò per lui il catering. Per me, invece, quel mitico live fu il primo da sola come spettatrice ed ebbi la fortuna di ammirare una band leggendaria. Senza saperlo, i nostri destini si erano già incrociati".

Se doveste scegliere una canzone simbolo del libro, quale sarebbe? E un piatto ‘manifesto’?

"’Rock for sailors’ dei King Mastino, un inno agli uomini e alle storie di mare che scorrono nelle vene di ogni spezzino. Per il piatto, la cima o i muscoli ripieni, con ingredienti di terra e di mare esempio della contaminazione della tavola di casa nostra, semplici eppure capaci di dar vita a una sinfonia di sapori".

L’abbinamento tra piatto e brano come avviene? È più istinto o metodo?

"Istinto, ricordi. Avviene in modo naturale e spontaneo: quello che il brano suscita nello chef come una madeleine proustiana".

C’è un filo conduttore che lega le ricette alle storie di vita e di musica?

"Camminano in parallelo, senza essere abbinate, a parte i consigli di ascolto. Rappresentano un’esperienza ultratrentennale che non finisce di evolversi. Il mio lavoro le ha messe a sistema, raccogliendo spunti e aneddoti e dando a esse una classificazione e una continuità".

Perché la Skaletta è stata designata quale location perfetta per la ‘prima’?

"È venuto naturale. Massimiliano è nato artisticamente lì, all’interno del locale ha amicizie di vecchia e nuova data e con loro ha condiviso tanto della sua vita. Io ho iniziato a frequentarla fin dai tempi della scuola – conclude Tenca – e lì ho conosciuto e iniziato ad apprezzare la scena underground, che tuttora seguo, anche per lavoro. Inoltre, è stato il posto in cui ci siamo conosciuti e siamo diventati amici. Non avrebbe potuto che essere lì".