Alla buona tavola non si rinuncia. Gli spezzini alle prese coi rincari: "Costi alti, ma nessun taglio"

La Nazione nei supermercati per tastare il polso di un appuntamento che non conosce crisi "Sapevamo che quest’anno avremmo speso di più, ma a queste occasioni non si può rinunciare".

Alla buona tavola non si rinuncia. Gli spezzini alle prese coi rincari: "Costi alti, ma nessun taglio"

Alla buona tavola non si rinuncia. Gli spezzini alle prese coi rincari: "Costi alti, ma nessun taglio"

A farla da padrone, quest’anno sulla tavola degli spezzini, sarà la loro tradizione. Per i più, menù rigorosamente di mare per la cena della Vigilia, e pranzo all’insegna delle bontà di terra spezzina nel giorno di Natale. Ma anche chi imbandirà la sua tavola per un solo giorno, "concentrando" le ricorrenze, non rinuncerà alle specialità nostrane. A trionfare sul desco natalizio saranno dunque prelibatezze locali a qualunque budget. "Stiamo proprio acquistando adesso (ieri; ndr) – rivela Vittoria Albani – e il nostro menù prevede piatti a base di pesce per la sera del 24, mentre per il 25 i ravioli, senz’altro. Fortunatamente non abbiamo dovuto stabilire un budget: quel che ci vuole, ci vuole in fondo è Natale!". A ultimare le spese è Sabrina Santullo: "Quanto al menù – afferma – ho pensato a tutto. Dopo un primo con acciughe, polpo in umido con patate e orate al forno per la cena della Vigilia. I ravioli invece, come da tradizione, per il pranzo di Natale. Per quanto riguarda la spesa, abbiamo cercato di non strafare senza darci un tetto massimo". "Il pranzo di Natale – le fa eco Nadia Campanu – sarà all’insegna di piatti tipici spezzini: ravioli come prima portata, seguiti poi da cima e bistecchine d’agnello. E ancora, carciofi fritti e insalata russa e chi più ne ha, più ne metta, sono già stanca adesso. Non ho prestabilito una cifra precisa, anche se devo ammettere che i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati parecchio e, per questo, ho cercato di muovermi con attenzione in mezzo alle tante offerte". Ma se a spopolare sembrano essere i ravioli in tutti i ripieni, dai classici carne e spinaci alla variante con borragine; con manzo e timo o l’alternativa con ricotta anche le lasagne non sono da meno. "Siamo organizzatissimi – esclama Arianna Bianchi – il menù della sera della Vigilia sarà più leggero, o almeno ci si prova: come ogni anno mangeremo, infatti, la razza fritta. Per il pranzo di Natale, invece, quest’anno abbiamo voluto cambiare, optando per le lasagne al forno. Noi – prosegue - non abbiamo stabilito alcun limite di spesa anche perché saremo in dodici e diventa sarebbe improponibile rientrare in una cifra precisa. Per fare un esempio, solo la spesa di oggi ammonta a 218 euro. Ma, ripeto, è comprensibile perché saremo numerosi". Lasagne anche in casa di Franco Celsi. A raccontarcelo è la figlia Elisa: "Ci stiamo organizzando in questi giorni, anche il menù deve essere ancora stilato ma nessun dubbio sulle lasagne che saranno sicuramente sulla nostra tavola". Quel che serve sarà comprato ci assicura Elisa, quindi anche per questa famiglia nessun limite al budget. Terzo posto per brodo e tortellini: "Il nostro sarà un tipico pranzo natalizio – dice Giovanbattista Menchini – con tortellini e cima ripiena, il giorno di Natale di cui mi occupo personalmente ma non chiedetemi cosa mangeremo la vigilia perché di quella se ne occuperanno le donne di casa. Avevamo già messo in conto che la spesa di questi giorni sarebbe stata elevata, vorrà dire che si risparmierà nei giorni successivi". Ma c’è anche chi in quei giorni di festa, sarà impegnata al lavoro: "Mi tocca il 24 e il 25 ma il giorno di Santo Stefano – dice Sara Ravecca avrò finalmente il riposo e potrò ospitare tutti i miei parenti. In tutto una quindicina di persone. Per questo, la formula utilizzata è quella di contribuire ognuno con qualche pietanza per non sovraccaricare alcuno". Tavola genuina e a Km.0 quella di Nadia Zonza: "Cucinerò ravioli e tortellini caserecci, che faccio utilizzando uova delle mie galline e verdure del mio orto. Per Santo Stefano mi cimenterò in tagliatelle condite in salsa di funghi anche questi da me raccolti". Ma se la cena e il pranzo nelle proprie case vanno per la maggiore, c’è anche chi preferisce il ristorante di fiducia:"Mia moglie ed io – spiega Gianandrea Bertagna – per Natale pranzeremo in un locale della Lunigiana dove siamo soliti andare che quest’anno ha cambiato formula, rinuciando al menuù fisso per quello alla carta che, devo dire, apprezziamo di più anche noi".

Alma Martina Poggi